giovedì 11 ottobre 2007

24 di 2013 ; Da Duchamp ad Armellin

Stefano Armellin con il pezzo 24 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Da Duchamp ad Armellin. Ormai la didattica è una sezione di attività molto importante per ogni museo del Mondo.
Non ci servono docenti incomprensibili ma percorsi e linguaggi accessibili a chiunque, linguaggi elementari anche per opere complesse. Ad esempio : sulla Sposa messa a nudo e i suo scapoli anche, di Duchamp, è stato scritto un libro da Schwarz. 

Ora, immaginiamo una scolaresca davanti a quest'opera realizzata su vetro, c'è forse il tempo di leggere tutto il libro di Schwarz ? no.

Ecco allora che diventa prezioso il lavoro di sintesi, la capacità dell'Opera di raccontare sè stessa e, attraverso questo racconto di portare innanzi la percezione visiva del suo pubblico. Appunto quel che fa il Poema visivo del XXI secolo, perciò oltrepasso Duchamp.

Ma anche l'artista deve fare "meno l'artista" e impegnarsi di più nel dialogo con il pubblico. Il pubblico non va rifiutato, provocato, violentato emotivamente.

Siamo stanchi di provocazioni gratuite e di effetti pirotecnici. L'arte contemporanea sta correndo questo rischio:di perdersi in molteplici forme espressive, perdendo così di vista la forza dell'opera armonica, unita, compatta, corale e solista insieme. L'arte contemporanea senza Capolavori autentici è perduta.

Perde la forza della linea pura e il cuore stesso della sua sorgente:il disegno. 

Si trova quindi ad illudere il pubblico dando spazio inutile a migliaia di artisti improvvisati ma ben sponsorizzati da un sistema falso e corrotto.

Forse, le immagini giuste, oggi sempre meno riducibili ad un luogo specifico, sono quelle che sanno intercettare i più intimi desideri, le più nascoste aspirazioni dei popoli del Mondo.

La sfida è aperta e il Poema visivo del XXI secolo é la risposta.

Stefano Armellin

Pompei, giovedì 11 ottobre 2007 aggiornato a venerdì 20 settembre 2013