mercoledì 6 agosto 2008

125 di 2013 ; Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 125 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: APOCALISSE "...Il fallimento storico della Chiesa non é il fallimento di pochi o molti uomini della Chiesa, che sarebbe un modesto fallimento: é la negazione e il capovolgimento delle promesse del Signore, é il fallimento dell'Opera della Redenzione.
E' infatti la vera Chiesa di Dio, l'unica -acquistata da Lui al prezzo del proprio sangue- (At 20,28), quella che alla fine viene vomitata.

L'antico Israele camminava e c'erano i profeti a dire il senso dei suoi passi : uscissero dall'Egitto, o morissero nel deserto, o innalzassero il tempio, o dividessero i due regni, o subissero l'esito di Babilonia, o riedificassero il tempio.

Ma la Chiesa chiusa con l'Apocalisse l'età apostolica, cammina in un bi-millenario silenzio profetico. Mezzo millennio, e l'Islam guidato da un profeta che parla nel nome dell'unico Dio, le strappa i luoghi della sua nascita e della sua infanzia rivendicando il rigoroso monoteismo che la Chiesa aveva dissolto in ellenistici razionalismi.

Un millennio, e la Chiesa si divide in due tronconi, orientale e occidentale. Un altro mezzo millennio, e la parte occidentale della Chiesa si sgretola perché vengono al pettine i nodi di troppe domande senza risposte.

Due millenni, e il Mondo intero, malamente cristianizzato, ovunque volta definitivamente le spalle a Dio, dichiarandolo solennemente come titolo di vanto. Si è mai alzato un profeta per dire che cosa accadeva ?

Anche se si é alzato un Savonarola, la sua -profezia privata- é nulla di fronte alla Parola che Dio diceva con la bocca dei Profeti biblici. Abbiamo solo l'Apocalisse per capire, il libro che la Chiesa non ha ascoltato (Apocalisse 1,3; 22,7), il libro delle parole oscure ma più terribili che oscure, il libro che la -spiritualizzazione- trionfando ha reso impossibile leggere". Sergio Quinzio, Op.Cit. pp.798

" Avrai toccato la cima della saggezza se avrai chiuse le orecchie, perchè la voce che tu devi temere non ti giunge dalla solitudine di uno scoglio, ma risuona intorno da ogni parte della terra. Renditi dunque sordo anche a coloro che ti amano". Seneca.