mercoledì 24 settembre 2008

175 di 2013; il Poeta e l'Apocalisse

Stefano Armellin con il pezzo 175 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Poeta e l'Apocalisse ; Continuo a prendere note in questo modo, per comporre il mosaico necessario alla comprensione di me stesso e della mia opera. Stefano Armellin 1989



"APOCALISSE...Il tempo in cui Giovanni riceve le visioni dell'Apocalisse é dichiaratamente quello che corrisponde al sesto dei sette re (Apocalisse 17, 10), al quale gli interpreti cercano stentatamente di far corrispondere Nerone o Domiziano sforzando la serie degli imperatori romani.

Ma il tempo di regno mondano contrassegnato con il sei deve avere anzitutto, nel simbolismo apocalittico, il significato emblematico espresso dal numero : deve indicare cioé il tempo non ancora compiuto ma vicino a compiersi (sette meno uno) della durata dell'impero di Roma.

Manca solo più un breve periodo perché la sua vicenda sia conclusa: il periodo rappresentato appunto dal regno del settimo re, che deve ancora venire e durerà poco (Apocalisse 17, 10).

Dopo, verrà un misterioso ottavo re che é, insieme, la bestia intera e uno dei sette re-teste (Apocalisse 17, 11). Dire che é ottavo significa dire che sarà un regno mondano diverso dagli altri (Dn 7, 7), una specie di complemento eterogeneo, abnorme, dei regni mondani precedenti.

Dire che tuttavia appartiene ai sette significa dire che malgrado la sua specifica diversità é però in sostanza identico a quelli.

Dire che coincide con la bestia tutta intera significa dire che ne incarna al grado massimo la pienezza della potenza blasfema.

Riprende così vita, con la Chiesa, la potenza mondana incarnata nel suo culmine dall'Impero romano, che era stata colpita a morte dalla vittoria del Signore Gesù e dei suoi martiri". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp. 812

"Rodin fu il modellatore principe della storia della scultura. Egli pensava in argilla, sentiva l'argilla, maneggiava l'argilla...con maestria e passione incredibili, ma raramente lavorò la pietra...La maggior parte dell'esecuzione delle opere di Rodin veniva lasciata agli assistenti...Michelangelo costituì senza il minimo dubbio, l'influenza massima su Rodin...". Wittkower

"Oggi, esteticamente parlando non riconosco linee di separazione tra pittura e scultura. Lo scultore non é più limitato al marmo,al concetto monolitico, ai frammenti classici. Le sue concezioni sono libere come quelle del pittore...Non vi é differenza concettuale mtra pittura e scultura". David Smith

"...Dopo venti secoli, tante prospettive si trovano modificate così che, religiosamente parlando, noi dobbiamo cambiar pelle. Le formule si son ristrette e irrigidite: ci opprimono ed hanno cessato di commuoverci. Per continuare a vivere abbiamo bisogno di mutare...In questo momento riconosco dunque che proprio come l'Umanità che esso ricopre, il Cristianesimo raggiunge il limite d'uno dei cicli naturali della sua esistenza..."De Chardin 1933