lunedì 8 dicembre 2008

250 di 2013 ; Immagini la Tomba vuota ?

Stefano Armellin con il pezzo 250 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo :Immagini la Tomba vuota ?  " Ciò cui non può giungere la parola molto spesso nelle varie civiltà è stato espresso visivamente secondo gusti, inclinazioni, e precisi codici simbolici e iconografici, che con il passare delle generazioni sono stati poi completamente cancellati, dimenticati". Federico Zeri 


La scoperta della Tomba vuota e l’annuncio della risurrezione (2) di Padre Felice Artuso
L’invio dell’angelo, che sta al centro del racconto di Marco, intimorisce le umili e premurose donne. 

Impreparate ad accogliere lo straordinario annuncio pasquale, esse provano uno sbigottimento simile ai tre discepoli prediletti nel momento della meravigliosa trasfigurazione di Gesù (Mc 9,6). 

In preda all’eccessivo timore fuggono dal sepolcro di Gesù. Si comportano allo stesso modo degli apostoli che scappano dal Getsemani, quando costatano che egli è catturato e oltraggiato da alcune persone. 

Crollate le fantasiose attese, le tre galilee rimangono poi nel totale silenzio, nonostante abbiano visto un segno sul meraviglioso intervento di Dio.. Hanno avuto il coraggio di visitare la tomba, dove Gesù era stato deposto. 

Non hanno invece l’ardore di annunciare la sua risurrezione, perché intuiscono che la loro testimonianza non avrebbe riscosso il consenso dei coetanei. 

Volendo bloccare l’avvio di interminabili discussioni, interpretazioni, controversie, derisioni, sarcasmi e offese, preferiscono tacere e ritirarsi in disparte. 

Costringono quindi il Signore a rimanere nel segreto di un ricordo soggettivo e poco incisivo. Gli impediscono di venir conosciuto dagli altri nella sua bella vittoria sulla morte, nonché di ricevere da loro una degna lode e adorazione.
 
Il loro mutismo è un anticipo delle difficoltà che gli apostoli incontreranno nel comprendere il mistero della risurrezione, nel credervi e nel darne testimonianza agli uomini, sempre avidi di persuasive dimostrazioni. 

Il loro momentaneo silenzio rappresenta anche l’atteggiamento di quei cristiani, che ascoltano attentamente l’annuncio pasquale, vi credono, ma evitano di parlarne, perché temono di essere denigrati, emarginati e perseguitati da coloro che inseguono obiettivi, apparentemente più rassicuranti e gratificanti. 

Chi si accontenta di una fede pasquale privata, non partecipa alla passione e alla gloria del Signore.
 
Negli anni del periodo apostolico i giudeocristiani di Gerusalemme sostano oranti davanti alla Tomba vuota di Gesù e la indicano ai pellegrini. Ripetono quindi a loro il sorprendente messaggio angelico: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto» (Mc 16,6). 

Qui fu sepolto Gesù, ma non c’è più, perché Dio lo ha risuscitato e lo ha vincolato alla sua vita divina (At 2,24). 

Il sepolcro vuoto è sempre stato per i cristiani il segno del passaggio del Signore e della sua andata al Padre.

 Molti visitano le tombe, che custodiscono i resti mortali di persone conosciute. Da parte nostra premuriamoci di andare mentalmente presso il Sepolcro, da cui è scaturito l’annuncio della nuova vita e il cristianesimo. 

Daremo allora una più convincente testimonianza di fede, di speranza e di carità.

(segue) Padre Felice Artuso