mercoledì 18 novembre 2009

597 di 2013; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 597 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : il Secondo Avvento "In ogni istante, per quanto la nostra situazione sia compromessa dalle nostre colpe, o si trovi in circostanze disperate, possiamo con un colpo di timone, riassestare il Mondo attorno a noi e riprendere favorevolmente il corso della nostra vita.

Precisamente perchè Dio è perfetto, non può evitare agli elementi di un Mondo in stato di sviluppo - o per lo meno in risalita dopo una caduta- gli urti e le diminuzioni anche morali...

La Provvidenza converte, per i suoi fedeli, il Male in Bene.

Esiste una infinità di vocazioni. Ma per potervi unire a Lui, la prima condizione è che siate, e che siate, quanto più è possibile, voi stessi. 

Allora, sviluppatevi, impossessatevi del Mondo per essere.

Nella vita spirituale, come in ogni processo organico esiste per ciascun individuo un optimun che sarebbe dannoso oltrepassare come non raggiungere.

Possiamo essere certi: l'Opera a poco a poco si compie. 

Grazie alla molteplicità degli individui e delle vocazioni lo spirito di Dio s'insinua e lavora in tutti i campi.

Man mano che si cristianizza, l'Umanità, per alimentarsi, deve sentire sempre meno il bisogno, la necessità di certi cibi terrestri.

Pertanto, la contemplazione e la castità devono, a poco a poco, prendere legittimamente il sopravvento sul lavoro agitato e il possesso diretto. 

E' questa la "deriva" generale della materia verso lo spirito.

Il movimento giungerà a un termine. 

Un giorno, tutta la sostanza divinizzabile della materia sarà passata nelle anime; 

Tutti i dinamismi eletti saranno così recuperati : allora il nostro Mondo si troverà pronto per la Parusia.

Dio rivela da per tutto la sua presenza quale un ambiente universale, solo perchè è il punto ultimo in cui convergono tutte le realtà". T. De Chardin

"Il Mondo è pieno di Dio" Sant'Angela da Foligno

"La carne è il cardine della salvezza" Tertulliano