martedì 9 febbraio 2010

681 di 2013 ; Dal G2 al G194 (con la Palestina);


Stefano Armellin con il pezzo 681 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Dal G2 al G194 (con la Palestina), il vertice di Copenaghen ha messo in luce la debolezza del sistema normativo in materia di Diritto Internazionale. L'impossibilità di dare voce a tutti gli Stati del Mondo su una piattaforma d'intesa comune non ha permesso le delibere necessarie per l'equilibrio ambientale planetario.


L'ONU può produrre lo strumento necessario per generare maggiore consenso universale all'interno della sua stessa organizzazione come richiesto dallo Statuto delle Nazioni Unite.

Questo strumento, lo ricordiamo spesso nel Poema visivo del XXI secolo, è la Costituzione degli Stati Uniti del Mondo; quella che potrebbe sembrare l'utopia delle utopie, la somma utopia, si sta rivelando invece come urgentissima per il nostro tempo; 

Per rispondere con coerenza e razionalità alle pressioni sempre più forti causate dalle emergenze planetarie, fra cui la più grave in assoluto è quella morale; come conferma la profondo ingiustizia economico-finanziaria mondiale che impedisce l'equa distribuzione delle risorse.

Ora, per generare la palingenesi non c'è un posto al Mondo più privilegiato di un altro. La tecnologia ci permette di comunicare ovunque con chiunque. Si sono modificati gli stessi riferimenti storici, il linguaggio cambia rapidamente. 

Ma questo non vuol dire che un luogo vale un altro. Nemmeno una persona (su sette miliardi) è uguale ad un'altra.

Quello che oggi lascia attoniti è la lentezza assurda per risolvere con determinazione una situazione di stallo nel Diritto Internazionale.

La nostra sapienza, la vasta conoscenza del Mondo, la tecnologia sempre più veloce sbatte contro il muro della scarsa consapevolezza di quella che è l'essenza della natura umana più intima.

Se i 193 Capi di Stato si mettono oggi intorno a un tavolo per sorridere l'uno con l'altro, speranzosi in un futuro migliore per tutti; le pressioni alle loro spalle sono tali e tante che il bene comune di tutti i Popoli della Terra viene strumentalizzato (come sempre) per l'interesse  di pochi.

Serve allora, ed è vitale, applicare un nuovo concetto di Popolo del Mondo, molte ONG si stanno prodigando in questo senso, ma é soprattutto la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con duemila anni di esperienza umana e spirituale alle spalle, in grado concretamente di produrre il ponte della Salvezza. E' parte della sua stessa Missione.

Oggi le divisioni fra Stati nazionali in un'atmosfera psico-fisica planetaria compromessa diventano relative. Per sopravvivere tutti hanno bisogno di tutti, eppure, Paesi come l'Iran e la Corea del Nord faticano a comprendere questa argomentazione...

Pace e Gioia
Stefano Armellin
Pompei, martedì 9 febbraio 2010