venerdì 23 luglio 2010

845 di 2013 ; Elizabeth

Stefano Armellin con il pezzo 845 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Elizabeth; 

"...il male viene dalla difficoltà di rimarginare questa scissura vastissima nell'essere.

Ma il poeta moderno ha portato in ogni momento del verso una tale intensità e un tale silenzio che veramente il ritmo si liberava finalmente dalla sua vecchia polvere. A quel modo il poeta tornava a sentire nel verso il passo l'affrettato palpito, il trattenuto respiro: il ritmo, la natura.
Che cosa sono dunque i ritmi nel verso ? Sono gli spettri d'un corpo che accompagni danzando il grido d'un anima...la macchina è il risultato di una catena millenaria di sforzi coordinati. Non è materia caotica...

Il poeta d'oggi ha il senso acuto della natura (ricordo il mio audiovisivo 1980, Dialogo con i monti, alpinismo come ricerca di un primitivo rapporto fra uomo e natura NdA), è poeta che ha partecipato e che partecipa a rivolgimenti fra i più tremendi della storia. Da molto vicino ha provato e prova l'orrore e la verità della morte. 

Ha imparato ciò che vale l'istante nel quale conta solo l'istinto". Giuseppe Ungaretti

Eterno / Tra un fiore colto e l'altro donato / l'inesprimibile nulla. Giuseppe Ungaretti

"Le due fonti della morale e della religione di Henri Bergson

Non si ottiene l'effetto predicando l'amore del prossimo...durante un periodo il Mondo poté domandarsi se stava per diventare cristiano o neoplatonico. Socrate teneva testa a Gesù.

Un'opera geniale, che comincia con lo sconcertare, potrà creare a poco a poco con la sua sola presenza una concezione dell'arte e una atmosfera artistica che permetteranno di completarla; diventerà allora retrospettivamente geniale...il successo, se finisce con l'arridere all'opera che al principio aveva urtato il pubblico, dipende da una trasformazione del gusto di quello provocata dall'opera stessa;

Essa ha impresso uno slancio che l'artista le aveva comunicato o piuttosto che é quello stesso dell'artista, invisibile e presente in essa.

I veri mistici si aprono semplicemente all'onda che li invade...Quello che essi hanno lasciato scorrere dentro é un flusso discendente dall'alto, che attraverso la loro persona tende a guadagnare gli altri uomini.

Il grande mistico é una individualità, che cerca i limiti assegnati alla specie dalla sua materialità, e che é in grado di prolungare in tal modo l'azione divina.

Poiché il cristianesimo é penetrato in tutta la civiltà occidentale, noi lo respiriamo, come un profumo, in tutto ciò che questa civiltà porta con sé". H. Bergson