martedì 12 ottobre 2010

926 di 2013 ; Creare la bellezza

Stefano Armellin con il pezzo 926 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Creare la bellezza. " Creare significa sempre replicare il gesto divino, e, per questo, ogni esperienza artistica dovrebbe possedere una forza cosmogonica. Ma ciò è temibile perchè pone il problema della verità.

La situazione è magmatica, in attesa, senza prospettive : per questo la situazione è ideale per chi non intende partecipare al coro dimesso che invoca il risparmio...

L'arte del nuovo millennio tornerà a parlare agli uomini se avrà il coraggio della bellezza. 

Volere il grande stile è rischioso: l'artista non può mimetizzarsi e risparmiarsi, è necessaria l'avventura verso mondi di significato ancora nascosti che chiedono alla creatività e alla forma alta di essere svelati.

Dove abita il grande stile e dove è possibile un'esperienza  tragica della Storia del Mondo c'è salvezza...

Quando si pensa che tutto è lecito, che ogni cosa, ogni azione, ogni sentimento può essere ammesso e giustificato attraverso una adeguata e tollerata interpretazione, significa che mancano i punti cardinali dell'orientamento. Questo è il tratto caratteristico delle epoche di transizione come la nostra, in cui il cammino è insicuro, tormentato, senza orizzonte.

Il Mondo è colore, suono, odore : il Mondo è un'infinita varietà di immagini : la verità del Mondo è estetica, e ogni valutazione morale, ogni principio etico ha il suo più sicuro fondamento nell'estetica...

In una società (1994) in cui l'immagine è diventata la prima forma di comunicazione, l'educazione estetica è la prima ed essenziale esperienza di apprendimento.

Dobbiamo ritornare ad essere romantici. Capire per sempre che l'arte, la musica, la poesia, sono i nostri veri linguaggi...L'unico linguaggio possibile della comunicazione, quello in cui sono presenti tutte le facoltà individuali e tutte le singole parti della realtà, appartiene alla poesia ". 
Stefano Zecchi

"La meccanica quantistica ha però una visione diversa della realtà: in questa visione un oggetto non ha solo una storia singola ma tutte le storie possibili. 

Da venticinque anni sappiamo che la teoria della relatività generale di Einstein contiene la predizione che il tempo deve avere avuto un inizio in una singolarità quindici miliardi di anni fa. I filosofi però non hanno ancora assimilato l'idea...non si rendono conto che la frontiera della fisica si é spostata in avanti.

In realtà non importa se si capisca o no la relatività e la meccanica quantistica, o addirittura se queste teorie siano giuste o sbagliate.

Einstein creò quasi da solo la relatività generale, e svolse una parte importante nello sviluppo della meccanica quantistica. Spese gli ultimi anni della sua vita nella ricerca della Grande Teoria Unificata che non trovò perché non aveva fiducia nella meccanica quantistica.

Egli non era preparato ad ammettere che l'universo potesse avere molte storie alternative, come nella somma delle storie. Nel 1983 J.Hartle e io proponemmo che lo stato dell'universo dovrebbe essere dato da una somma di una certa classe di storie.

Qual é la natura di Dio ? Perché l'universo si é dato la pena di esistere ? ". S.H.

Nel 1983, il 14 settembre, giorno dell'Esaltazione della Santa Croce, decisi che era giunto il momento di affrontare un vero Capolavoro, per rispondere a queste domande dovevo creare una somma inedita di storie. Affrontare un viaggio nella mente, per liberarmi e comprendere così il Tutto. Stefano Armellin, Pompei, sabato 14 febbraio 2015, San Valentino