martedì 19 ottobre 2010

932 di 2013 ; Sbarco a Pompei

Stefano Armellin con il pezzo 932 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Sbarco a Pompei. "Ora, durante la marcia di ritorno, non ci fu più nulla di sistematico. Mi lasciavo andare, sospingere dalle cose. Non mi andava di rientrare subito in Europa. Forse nemmeno mia moglie era là. Pensai : forse dovrei rimanere in questo paese. Vagare per questo paesaggio senza meta. Sedermi accanto a un torrente. Senza inseguire un traguardo perchè ogni traguardo rende ciechi". Rehinold Messner

"In realtà stentiamo tutti a renderci conto che in questi anni si sta compiendo un passaggio d'epoca, e che il XX° secolo si sta chiudendo portando via con sè una concezione dei rapporti politici e umani sui quali abbiamo costruito una logica che dovremmo avere il coraggio morale e intellettuale di cominciare a superare...

La politica cambia a tutti i livelli e in tutti i Paesi...

Come giungere a un vero Governo mondiale che possa agire con propri strumenti di dissuasione militare ?

Ma è su queste cose che occorre discutere, e non perdere tempo ad affermare che - non si può lasciare che l'America diventi il gendarme del Mondo - ...

Ciò che sta cambiando è il Mondo, e il nostro dovere di uomini, comunque schierati, è di aiutarlo a diventare migliore". 

Beppe del Colle 1992

"I grandi movimenti (come le grandi opere NdA) esplodono alla periferia, nelle aree marginali". Francesco Alberoni

"Ognuna delle immagini di Klee, ognuno di quei segni contiene una verità che ciascun uomo leggerà secondo la propria esperienza, inserirà nel ritmo della propria esistenza, eppure conserverà per tutti lo stesso valore di verità". Giulio Carlo Argan

"L'Opera vuole questo, che l'uomo che scrive si sacrifichi per l'Opera, diventi altro, non un altro...

Ma piuttosto nessuno, il luogo vuoto e animato dove risuona il richiamo dell'Opera...

Un punto in cui la parola non parla, è; in essa niente comincia, niente si dice; ma è sempre di nuovo, sempre ricomincia". Blanchot

"L'orizzonte della missione paolina é il Mondo. Il posto centrale della predicazione. Paolo é l'uomo della Parola.

La grazia é il Vangelo da annunciare. La grazia é il fondamento dell'universalità della missione...

Non ci sono più i vicini e i lontani, i degni e gli indegni, e questo proprio perché l'amore di Dio é gratuito e rivolto a tutti, in nessun modo condizionato dalle opere degli uomini, dalla loro appartenenza a un popolo anziché a un altro, dai loro meriti e dalle loro conquiste".

Credere Oggi, Paolo, 143, 5/2004