sabato 23 aprile 2011

1120 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1120 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento 

La torre di Babele.

" Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro : "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco".
Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome per non disperderci su tutta la terra".

Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo hanno tutti una lingua sola; questo é l'inizio della loro opera e ora quanto avranno  in progetto di fare non sarà loro impossibile.

Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perchè non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.

Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra". Genesi 11 1-9

C'è chi ha rivelato come questo passo biblico, contenga nei numeri e nelle analogie del testo, una "profezia" dell'attacco terroristico dell'11.9.2001 a New York. Stefano Armellin

I fondamenti biblici della vita religiosa 4, di Padre Felice Artuso
Guidati dall'azione dello Spirito Santo, che elargisce con abbondanza i suoi doni (1 Cor 12,11), alcuni uomini e alcune donne comprendono la risposta che Gesù diede a coloro che denigravano il Suo celibato (Mt 19,11-12). 

Senza costrizioni esterne, rinunciano alle frivolezze umane  scelgono di vivere nella condizione verginale, che equivale ad un sacrificio cruento (1 Cor 7,25.32-35). 

Compiono una rottura radicale con quella mentalità pagana, che illude e sottomette. Emettono il voto privato di castità e lo equiparano ad un vero matrimonio con il Signore. S’impegnano quindi ad amare Lui con cuore libero, indiviso e sponsale.
 
Si configurano ai suoi patimenti, attuando l’espressione dell’apostolo Paolo: «Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20); 

Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5,1-2). 

Si dedicano ogni giorno all’ascolto della Parola di Dio, alla preghiera, alla penitenza, alla mortificazione dei sensi (Col 3,5), alla lotta contro gli spiriti maligni (Ef 6,12), alla bellezza dell’apostolato, alle pratiche ascetiche e al lavoro manuale (2 Cor 11,1-2). 

Mostrano la concreta praticabilità del bramato bene. Suscitano emulazione e attuano nella loro vita il progetto salvifico di Dio. Si reputano dei pellegrini, protesi verso il Signore, sposo delle loro anime e dei loro corpi (Ap 14,3-4).
 
Alcuni di loro restano nella famiglia d’origine come le quattro figlie del diacono Filippo (At 21,9), e si rendono utili al popolo secondo le loro propensioni. Fungono da lievito nella chiesa locale, nella società e nel mondo (Lc 13,20). 

Altri si distaccano da tutti e si ritirano nelle grotte del deserto. Diffondono l’ideale della solitudine e della totale consacrazione a Dio. Qualche vedova non si risposa, per dedicarsi di più alla preghiera, alla contemplazione e al servizio delle comunità cristiane (1 Tm 5,5-10; 1 Cor 7,8). Segue


LA TRAVERSATA DELLE ALPI DI STEFANO ARMELLIN
Da San Martin de Vesubie alle Tre Cime di Lavaredo, percorso svolto dal 30 giugno al 12 agosto 1991 in 44 giorni :

21 di 44 giorni. 20 Luglio 1991. Col Malatrà (m slm 2928); San Rhemy (m slm 1593); Pointier (m slm 1809); Val di Menouvé.

Il Vallone di Malatrà mi accoglie fino al suo esile Colle. Lascio alle mie spalle il Bianco gigante per trovarmi nel grande curvone che dopo il Monte Rosa mi scaraventerà nelle dolomiti. Sono nel cuore della traversata e pulsa. Non sento la mancanza di un compagno d'avventura mi trovo bene con me stesso e con Dio. C'é molta serenità nel cammino, pace e dolcezza, come se la Madonna mi tenesse per mano.

Segue

Stefano Armellin