lunedì 23 maggio 2011

1150 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1150 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Il Secondo Avvento 

STORIA DI ABRAMO 

L'intercessione di Abramo "Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli.
Il Signore diceva : Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra ?

Infatti io l'ho scelto, perchè egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perchè il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso.

Disse allora il Signore : Il grido contro Sòdoma e Gomorra é troppo grande e il loro peccato é molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto il male di cui é giunto il grido fino a me; lo voglio sapere !

Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse : Davvero sterminerai il giusto con l'empio ?

Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere ? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano ? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te!

Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia ?

Rispose il Signore : Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città". Genesi, 18, 16 - 26


"Anziché studiare l'ente in rapporto alla sostanza o in rapporto alla Verità o alla bontà o all'unità (come avevano fatto in precedenza Aristotele, Platone, lo Pseudo-Dionigi, Plotino, Agostino, Avicenna e tutti gli altri) Tommaso studia l'ente in rapporto all'essere, perché l'essere é ciò che conferisce attualità, perfezione, verità, bontà, bellezza, unità all'ente.

Tommaso fece vedere in concreto che il linguaggio della metafisica aristotelica era più adatto ad esprimere le profondità dei misteri cristiani di quello della metafisica platonica...

Tutta la sua opera può essere vista come uno sforzo grandioso di rivedere il linguaggio che la teologia medievale aveva ereditato dai padri, in particolare da Sant'Agostino, alla luce del linguaggio scientifico e metafisico di Aristotele...

Dovette trascorrere molto tempo prima che i centri della cultura teologica si mostrassero favorevoli all'opera di San Tommaso e fu soltanto nel Concilio di Trento che il suo linguaggio filosofico e teologico ebbe l'approvazione ufficiale e definitiva da parte della Chiesa Cattolica.

Quanto al linguaggio sorprende la disinvoltura con cui l'Aquinate parlando dell'analogia la chiama oltre che analogia : proporzione, convenienza, similitudine, eguaglianza, proporzionalità, uniformità". Battista Mondin