domenica 3 luglio 2011

1191 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1191 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo:
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento

I RESPONSABILI DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ, di Padre Felice Artuso


Siamo tutti responsabili della morte di Gesù.
 
Il peccato offende Dio.

Dio sorride a tutti gli uomini e chiede a loro di mantenersi in comunione con Lui, per giungere alla pienezza della gioia e della santità. 

Peccando, essi ignorano e respingono spesso la sua chiamata a rimanere uniti a Lui. Ne rompono l’armonioso e affettuoso rapporto. Lo offendono, lo avversano e lo escludono dalla loro vita. 

Quanto più peccano gravemente tanto più oltraggiano Dio, lo feriscono nell’intimo e causano alla sua maestà un danno simile ad uno schianto. 

Inoltre deturpano la bellezza della creazione. 

Rovinano anche se stessi, si guastano, compromettono la loro salute, si accorciano la vita, si schiavizzano e suscitano povertà, sofferenze, apprensioni e lutti .

L’omicidio è l’offesa, che disgusta di più Dio e i suoi figli. 

Per impedire la diffusione della sofferenza, i profeti raccomandano di osservare tutti comandamenti di Dio.

Ne abbiamo diverse testimonianze di cui facciamo un elementare accenno.

Il profeta Geremia asserisce che Dio, giusto e perfetto, geme constatando che il Suo Popolo trasgredisce gli impegni dell’alleanza. Afferma quindi che egli eliminerà il peccato, perché esso origina afflizioni e morte: «Io farò scomparire in Moab – dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dèi. Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti» (Ger 48,36). 

Il Secondo Isaia presenta Dio che si lamenta con il Popolo d’Israele, perché lo ha danneggiato con le sue infedeltà: «Tu mi hai dato molestia con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità» (Is 43,24). 

Parlando nel nome di Dio, il profeta Ezechiele attesa che egli s’infastidisce delle dannose malvagità umane e attende che i peccatori cambino condotta: «Forse che io ho piacere della morte del malvagio o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? Perché volete morire, o Israeliti? Io non godo della morte di chi muore» (Ez 18,23.31-32).

Altri profeti insegnano che Dio, estraneo all’emotività umana, si adira e nasconde il suo volto a chi trasgredisce la sua alleanza . 

I salmisti esortano i coetanei ad evitare i rancori, le ritorsioni e le ribellioni, commesse dai loro padri. Insistono sulla necessità di ritornare a Dio, che perdona i peccati, sconfigge le tensioni, toglie le delusioni, mette pace e dona la salvezza desiderata: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto» (Sal 95,8); 

«Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno» (Sal 53,4); 

«Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. Mostraci, Signore, la Tua misericordia e donaci la tua salvezza» (Sal 85,5.8); 

«Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore» (Sal 203,8). 

Hanno, infatti, sperimentato che Dio cammina con gli sventurati e condivide i loro disagi: «Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non un uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira» (Os 11,8-9)

Padre Felice Artuso


San Cipriano (210-258) b
di Padre Felice Artuso
Nel trattato sul Contegno delle Vergini condanna quei costumi pagani, che corrompono, degradano e sviliscono le persone. 

Ricorda alle Vergini consacrate di mantenersi fedeli agli impegni, che hanno assunto solennemente nel giorno del Battesimo. 

Le esorta a seguire Gesù, che svolge un ruolo salutare in chi si affida alla sua grazia: guarisce le ferite del peccato, accompagna con la potenza dello Spirito santificante, favorisce il miglioramento della convivenza umana, infonde serenità negli animi e garantisce la gloriosa risurrezione. 

Trascriviamo alcune delle sue più belle espressioni: «A nessun cristiano conviene, tanto meno ad una vergine, dare importanza alla bellezza e all’avvenenza del corpo. Deve interessarsi soltanto della Parola di Dio ed affezionarsi ai beni che non periscono» . 

«La vergine è il fiore della Chiesa, luce ed ornamento della grazia spirituale, frutto prezioso, opera scelta ed incorrotta, degna di elogi e di onore, immagine di Dio che riproduce la Sua santità, la porzione più illustre del gregge di Cristo» . 

«Giacché chiediamo il bene della castità, evitiamo tutto ciò che è pernicioso ed infesto» . 

«Come i martiri non pensano alle cose carnali e mondane… così voi dovete essere pari ad essi nella sofferenza» . 

«Quello che tutti dobbiamo diventare, voi avete già cominciato ad esserlo» .

L’insegnamento pastorale di Cipriano influenza i Padri della Chiesa. Ricorda a loro il dovere di prendere in seria considerazione la chiamata dei cristiani ad ascoltare la Parola di Dio, a mantenersi in comunione con Lui, a osservare l’insegnamento di Gesù, a lasciarsi illuminare dal mistero della sua Croce, a lottare decisamente contro le ingiustizie umane e a perseverare nella pratica delle virtù morali e teologali,. Segue 

Padre Felice Artuso