martedì 7 febbraio 2012

1460 - 1461 - 1462 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1460 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : STATI UNITI DEL MONDO
Stefano Armellin con il pezzo 1461 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Karol  
Stefano Armellin con il pezzo 1462 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : GESU' 

"Più di un eremita isolato e indipendente, il monaco vive secondo una regola e incarna gl'ideali di obbedienza e di disciplina. 
E' votato alla ricerca di Dio nella preghiera e nella solitudine, ma é anche in cerca di tranquillità e di pace.

Prega per la salvezza degli altri uomini, ma persegue in primo luogo la propria perfezione e la propria personale salvezza.

E' un consigliere e un mediatore, e in primo luogo dei grandi. Il monastero é l'anticamera del paradiso e il monaco é il più idoneo a diventare Santo.

Monaco; Cavaliere; Contadino; Cittadino; l'intellettuale passa dalla scuola della cattedrale in declino e dalla scuola cittadina priva di privilegi alle università. 

L'università é una corporazione e l'universitario é un professionista.

La prima biografia d'artista é del secolo VII". Le Goff

San Domenico Cuzmán (1170-1221) d
di Padre Felice Artuso

I Domenicani si gloriano che il loro fondatore abbia annunciato al popolo le verità, professate dalla Chiesa. 

Aggiungono che egli ha introdotto la recita del Santo Rosaria e a ogni dieci Ave Maria ha inserito l’enunciazione di un mistero della nostra Fede. 

Riconoscono che nell'osservanza della Regola agostiniana e delle rinnovate Consuetudini divengono compassionevoli, umili, pii, asceti, intraprendenti, indagatori delle verità e difensori della Teologia Cattolica. 

Nei trattati e nelle sintesi teologiche spiegano il significato del sacrificio cruento e volontario di Gesù. 

Indagano e meditano sui diversi aspetti della Passione del Signore. 

Compongono l’Ufficio liturgico delle Cinque Piaghe di Gesù e nella festa del Sacro Cuore cantano: 

«Dolce lancia, il sangue di un Dio ti ha ricoperto di sangue. Il dolce gladio, del Cuore di un Dio, è trascinato in un fiume. Così tutti i colpevoli sono salvati da un dono misterioso di Dio» . 

Educano i loro novizi ad assumere nella preghiera le stesse posizioni corporee di san Domenico. 

Promuovono la devozione a Santa Maria di Magdala, perché essa perseverò nella sequela di Gesù fino al Calvario e testimoniò per prima la sua risurrezione.

Per incrementare il culto al nostro Redentore, i maestri generali commissionano le raffigurazioni di Gesù in Croce e una delle più belle rappresentazioni, opera di Giunta Pisano, eseguita nel 1250, è custodita nella chiesa di san Domenico a Bologna. 

Usano un sigillo personale, che imprime l’immagine del Crocifisso. Il generale, p. Tommaso Ripoll, adopera un sigillo, che tratteggia un domenicano, inginocchiato davanti a Gesù crocifisso. 

Fedele alla tradizione domenicana, il beato Angelico, Giovanni da Fiesole, rappresenta alcuni episodi della Passione di Gesù e una serie di crocifissioni. 

Dipinge san Domenico, che adora, implora e parla con il Crocifisso. 

L’affresco più espressivo si trova nel primo chiostro del convento di San Marco (Firenze) .

Padre Felice Artuso