sabato 10 marzo 2012

1786 - 1787 - 1788 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1786 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Fantasy contemporary " Vi prego, tutti ed ognuno, al di là di ogni carica e responsabilità, di smettere di inviare pressioni per uffici, box, abitazioni private, per uso vostro o di vostri parenti, affini, consanguinei, colf, amiche o amici o altri enti o persone a voi legati da rapporti di affetto". Marco Vitale Assessore non leghista al demanio nella Giunta milanese di Formentini 23 aprile 1994


Stefano Armellin con il pezzo 1787 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Santa Croce "L'abuso del denaro pubblico é fatto gravissimo, che froda e deruba il cittadino fedele contribuente e infrange duramente la fiducia dei cittadini : nessun male maggiore, nessun maggior pericolo, per la democrazia, che l'intreccio torbido tra politica ed affari". 
Oscar Luigi Scalfaro


Stefano Armellin con il pezzo 1788 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lady Gaga

1783 - 1784 - 1785 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1783 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Follia "L'Italia in Europa. La sua paradossale incapacità nello spendere i fondi comunitari a sua disposizione. L'Italia era inaffidabile, pretendeva di sedere a ogni tavolo intorno al quale si dovevano prendere delle decisioni, ma una volta ottenuto il posto spesso non inviava nessuno a occuparlo. Profondamente europeista a parole l'Italia non riusciva ad esserlo nei fatti. Gli anni ottanta videro invece uno sforzo imponente per mantenere l'Italia al centro della scena europea. I politici avevano bisogno degli esperti a cui spesso affidavano posizioni chiave di potere, e gli esperti avevano la propria agenda europea". Paul Ginsborg





Stefano Armellin con il pezzo 1784 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : il bacio " Italia. L'Unione Europea ha rappresentato una via alternativa alla soluzione di problemi che non riuscivamo ad affrontare per le vie ordinarie del Governo e del Parlamento". Guido Carli


Stefano Armellin con il pezzo 1785 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : ANNO SANTO 2025 Linee guida nel Poema visivo del XXI : il Volto del Mondo e la Croce di Stefano Armellin

Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) b
di Padre Felice Artuso
Iñigo legge e medita anche l'Imitazione di Cristo, uno scritto che riassume l’esperienza spirituale dei Benedettini.

1780 - 1781 - 1782 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1780 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Eruzione solare "La politica estera dell'Italia. L'arrivo in massa degli immigrati albanesi nell'agosto 1991, fu solo il primo segnale di quanto l'Italia sarebbe stata coinvolta che lo volesse o no, nel destino dei Paesi ex comunisti del Mediterraneo orientale". Paul Ginsborg





Stefano Armellin con il pezzo 1781 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : il Volto umano della Santa Croce "Italia. Un secondo segnale fu la disintegrazione dell'ex Jugoslavia e la terribile guerra che ne seguì. Scelte difficili e nuove responsabilità attendevano l'Italia, e non era affatto chiaro se essa fosse preparata alle une o alle altre.

Somalia, Siad Barre e i socialisti, non rappresenta purtroppo una eccezione nella deprimente vicenda della cooperazione italiana allo sviluppo. Nel 1993 dei 121 progetti di cooperazione presi in esame dalla Società italiana di monitoraggio, il 40% risultò completamente fallito. Del restante 60% la metà aveva dato risultati solo parziali, e solo il 13% aveva sostanzialmente centrato i suoi obiettivi". Paul Ginsborg


Stefano Armellin con il pezzo 1782 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Uomo che tiene una ciliegia in bocca e una zucca sul naso
 con il Beato Bartolo Longo

1779 di 2013 ; Louvre 49

Stefano Armellin con il pezzo 1779 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Anno Santo 2025

49.Louvre. Henri (già Direttore del Louvre) ; Varazze - Assisi a piedi 1992. Sono al quinto giorno di cammino, a questo ritmo ne rimangono ancora tredici ; 18 giorni in tutto per tracciare 750 chilometri immortali, soprattutto per l'Opera seguente che qui racconto a Te ed ai lettori di buona volontà, fra i quali includo tutti i Direttori di Museo del Mondo ; 

The Opera Collection dal 1983 sviluppa la maggiore innovazione dell'Arte Contemporanea Internazionale idonea per lanciare nel Mondo una sinergia d'intenti con tutta la rete museale mondiale, nel tentativo serio di creare, ad un livello superiore, una nuova visione e aggregazione di Popoli per il Bene dell'umanità nel senso più ampio.

Subito dopo il Passo della Cappelletta, prima di entrare nel vastissimo bosco, vedo un tale che fa scuola guida al figlio usando il fuoristrada in zona protetta. Idiota. Un boscaiolo mi dà qualche indicazione per evitare giri a vuoto, ogni tanto piove, e trovo compagnia nei cavalli che liberi con i loro puledri ruminano la fresca erbetta del sottobosco. 

Il Monte Iabei mi ospita per questa notte. La tenda è in un boschetto da fiaba, a poca distanza da una sorgente d'acqua fresca. Senza cena. Sto bene, sento che riuscirò a completare la traversata. 

Sesto giorno. E' mattino presto quando termino al Passo dei Due Santi, l'Alta Via dei Monti Liguri per iniziare la Grande Escursione Appenninica (G.E.A.). La cartina segna un posto di rifornimento, ma i locali di ristoro della stazione turistica invernale Zum-Zeri sono chiusi. Sic! 

Devo proseguire senza colazione dentro un tunnel di verdi alberi. Una targa con due nomi, reca la testimonianza della Prima traversata G.E.A. fatta con la mountain bike, nel mese di agosto del 1991 in 11 giorni. 

Leggo, cammino, penso a cercare il segnavia assai raro e finisco con il commettere il solito errore di percorso, abbandono il crinale e scendo vagando, cantando, senza direzione. Un can mi abbaia, ma è piccolo e legato. Chiedo ai contadini e mi spiegano che devo tornare su, dove passano i paletti dell'ex confine fra il Ducato di Parma e il Regno di Toscana. 

Chiedo del cibo da acquistare, ma ne hanno solo per il loro fabbisogno. Per consolarmi mi rassicurano dicendomi che al Passo del Brandello troverò ristoro. Giusto. Colazione e pranzo concentrati in un panino ben ripieno. 

Sotto il sole devo salire il Monte per scendere al Passo della Cisa. Movimento di turisti, moto, macchine. Meglio proseguire per il Passo del Cirone, al ristoro ordino quella che sarà la mia cena: un panino con due fette di pecorino. 

Alla sera salgo il Monte Tavola e metto la tenda proprio in mezzo al sentiero, sembra una navicella spaziale calata lì da non so dove. Ho scelto questo posto per la notte su consiglio di un giovane pastore toscano. Un Monte Tavola come tavola per la cena capita raramente. Vedo il mio piccolo panino perdersi con la tenda e me stesso in questa vasta tavolata. 

Compagni il cielo stellato, la luna in crescendo e i silenziosi campanacci delle mucche che stanno dormendo nude sul prato senza saccopiuma. Gli animali meritano un grande rispetto. Ci insegnano ad essere forti.

(49.Continua) Stefano Armellin, Pompei, martedì 2 agosto 2014