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venerdì 16 marzo 2012

1844 - 1845 - 1846 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1844 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : il candidato "La cagione principale di ciò che dice Montesquieu...é che il popolo quantunque sia composto d'individui tutti animati da passioni basse, contuttociò queste essendo particolari e infinite, non si può cattivare se non per le passioni generali, cioé con quelle cose che la (121) natura ha fatte piacevoli generalmente, amabilità, virtù, coraggio, servigi prestati, abilità negli affari, integrità, onestà, onoratezza ecc.

Sicché le elezioni del popolo non possono costringere il candidato ad abbassarsi se non in piccole cose, anzi per lo contrario, ad ingrandirsi. Ma le passioni dell'individuo sono piccole e basse, e quando l'elezione dipende da lui, per cattivarselo é necessario coll'abbiezione dell'animo farsi indegno di qualunque onore e vantaggio, e così la dignità é naturale che tocchino per lo più agl'indegni.

Oltre la grande spinta che dà all'ingegno all'eloquenza e a tutte le nobili facoltà il desiderio di cattivarsi la moltitudine, che ordinariamente non può giudicare se non colle regole vere, perché queste sole sono comuni". Giacomo Leopardi 10/06/1820


  Stefano Armellin con il pezzo 1845 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : “Non temere nulla. Io regnerò malgrado i miei nemici”. Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque "Perciò i giudizi ecc. del tempo, e del pubblico sono sempre giusti riguardo a qualunque oggetto. Il silenzio é il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'Amore (anche nei momenti dolci) dell'ira, della maraviglia, del timore ecc. ". Giacomo Leopardi 27/06/1820



 Stefano Armellin con il pezzo 1846 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo :  Fù così che per sostenermi appoggiai la testa al Cielo ; ed allora ho compreso : l’uomo sarebbe orfano se Dio non avesse figli. "E' vero che la maniera di essere di un uomo nelle cose principali e sostanziali é comune a tutti, e perciò le regole capitali delle lettere e arti belle, sono universali. Ma alcune piccole o mediocri differenze sussistono tra popolo e popolo tra individuo e individuo, e massimamente fra secolo e secolo" Paul Valéry