mercoledì 26 settembre 2007

09 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 09 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : il Secondo Avvento.La scissione del velo del tempio, la scossa tellurica e l'apertura dei sepolcri (b) di Padre Felice Artuso



I Padri della Chiesa reputano che gli evangelisti si riferivano al velo posto all’interno del Tempio. A questo proposito San Leone Magno asserisce: «Il velo che serviva con la sua parete a chiudere il Santo dei Santi, dall'alto fino a terra, si è infranto; 

ed è stato agli occhi di tutti aperto quel luogo sacro e mistico, per tutti segregato, nel quale era prescritto che entrasse soltanto il gran sacerdote» . 

Alcuni esegeti moderni convalidano l'interpretazione patristica. Altri ritengono che gli evangelisti alludevano al velo della camera più esterna del tempio. Comunque sia il velo, resta immutabile il valore simbolico e teologico della descrizione evangelica. 

La zona di Gerusalemme è sismica per cui si avvertono di frequente delle vibrazioni, molto lievi. Gli abitanti della città e dei dintorni sono abituati alle improvvise scosse della terra e non si spaventano. 

Matteo connette alla morte di Gesù altri due segni simultanei e raccontati in quella località. Scrive che la terra trema, le pietre si rompono e alcuni defunti risuscitano. 

«La terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono» (Mt 27,51.52). Nel grande sisma le tombe si spalancano, i morti anonimi risorgono, si associano a Gesù ed entrano con Lui nella Gerusalemme celeste. 

Mediante l’immaginaria descrizione della risurrezione di alcuni defunti, l’evangelista intende affermare che con la morte di Cristo termina il vecchio Mondo ed inizia una nuova storia, liberata dalla corruzione del peccato. 

Dio sconfigge le potenze ostili a lui, conferisce un autentico successo all’apparente fallimento di Gesù e inaugura l’eterna salvezza per tutti gli uomini . Dona a noi un segno sull’attuazione del suo progetto di redenzione e anticipa la glorificazione universale, attestata dagli oracoli profetici .

La roccia sottostante la cappella della crocifissione di Gesù ha una larga fenditura verticale d’origine sismica. La tradizione cristiana la attribuisce al terremoto del Venerdì Santo, descritto da Matteo. La larga fenditura potrebbe tuttavia risalire ad un altro terremoto di cui manca una certificazione storica. 

Sant’Atanasio fa un breve commento teologico sul particolare racconto dell’evangelista. Lo citiamo, per ampliare le nostre conoscenze sul nostro cammino di Fede: «Questi prodigi indicavano che colui che era sulla Croce è il Cristo di Dio, che tutta la creazione è sua serva e attesta con il timore la sua presenza» .

Padre Felice Artuso