lunedì 28 luglio 2008

116 di 2013 ; Ponzio Pilato

Stefano Armellin con il pezzo 116 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Ponzio Pilato di Padre Felice Artuso

La Chiesa ha sempre ammesso che Ponzio Pilato è il primo ed il principale responsabile giuridico della morte di Gesù. Pertanto ripetiamo nella formula di fede che Gesù, vero Dio e vero uomo, «patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto».
 
Unendo le poche indicazioni biografiche pervenuteci, cerchiamo di farci un’idea di questo famoso personaggio. Sappiamo che i romani identificavano gli schiavi con un solo nome, mentre designavano le altre persone con tre specificazioni: il nome proprio, il nome di famiglia e il cognome. 

Nei documenti storici manca il nome personale del Prefetto romano, di cui stiamo trattando. Per togliere quest’omissione storica, alcuni gli hanno attribuito il nome di Lucio. Ponzio è invece il nome di famiglia, molto diffuso nei Sanniti, insediatisi nella zona della Campania. 

Nei documenti latini i Ponzi appaiono circa quattro secoli prima di Cristo durante il periodo del governo repubblicano. Appartengono alla classe dei cavalieri, la bassa nobiltà romana, dedita alla carriera militare e a servizi statali . 

Pilato è infine il cognome, sconosciuto negli antichi scritti romani. Esso deriverebbe da pileus, berretto, elmetto oppure proverebbe da pilum, giavellotto, lancia, arma, usata dal guerriero per attaccare il nemico. 

Essendo scarse le fonti storiche, non conosciamo l'esatta origine di Pilato e si sono sviluppate diverse, nonché discordanti interpretazioni sul suo operato. Ogni tradizione indica un luogo di nascita e un’attività del prefetto romano differente dalle altre testimonianze.

Pilato cresce probabilmente a Roma, dove apprende dal suo istruttore il latino, il greco e le nozioni giuridiche, politiche e filosofiche. Diventa un giovane di una certa levatura intellettuale e pragmatica. Svolgerebbe degli incarichi minitari e maneggerebbe il giavellotto, attirandosi un’alta stima. 

Secondo una delle prime tradizioni cristiane egli sposa Claudia Livia Procula, ultima figlia di Giulia e dell’imperatore Tiberio. Nel 26 riceve da lui la nomina di prefetto (governatore) della Giudea, la provincia più turbolenta e sovversiva dell'impero romano. 

Quinto Prefetto e massimo rappresentante dell’autorità romana in Giudea, si stabilisce a Cesarea Marittima, sede dei prefetti romani. Applicando le leggi statali, governa per 10 anni il territorio assegnatogli. Vi garantisce la stabilità politica, mantiene il controllo dell’ordine civile, accerta la riscossione delle tasse, reprime le proteste popolari, processa i rivoltosi e infligge a molti la pena della crocifissione. 

Padre Felice Artuso