venerdì 5 dicembre 2008

247 di 2013 ; La scoperta della tomba vuota

Stefano Armellin con il pezzo 247 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo: La scoperta della tomba vuota "O continua a ergersi e magari ancor più si fortifica, il vecchio muro che divide gli umani oppure il muro crolla definitivamente e si accelera il processo di integrazione. La vicinanza può anche portare a un'ostilità accresciuta benchè l'umanità vada verso l'integrazione, non si assopiscono affatto i sentimenti nazionalistici. Solo da poco si è arrivati alla concezione dell'equilibrio del potere fra Stati, è necessario cercare l'equilibrio perchè la vicinanza può provocare più ostilità della lontananza". Norbert Elias 1990



La scoperta della tomba vuota e l’annuncio della risurrezione di Padre Felice Artuso

Marco (16,1-8) redige un racconto molto sobrio sulla rivelazione di Dio alle tre donne galilee, che per la loro femminilità vivono in una condizione di inferiorità sociale e cultuale. 

Egli scrive che Maria di Magdala, Maria, madre di Giacomo il minore e Salome avevano accompagnato Gesù fino sul Calvario. Come gli apostoli confidavano che egli si manifestasse un Messia potente, invincibile e rassicurante.

 Dopo aver visto la sua morte di Croce e la sua sepoltura contano di profumarlo con gli aromi acquistati. Vogliono imbalsamarlo e impedire la corruzione del suo corpo. Desiderano inoltre prolungare le loro lamentele funebri e mantenere un rapporto di vicinanza con Lui. Nelle prime ore del mattino di Pasqua si mettono in cammino verso il sepolcro, che avevano abbandonato, per osservare il riposo sabbatico.
 
Durante il percorso si preoccupano di ingaggiare una persona robusta che le aiuti a spostare la pesante ruota, che impedisce l’accesso al sepolcro . Sanno che egli aveva annunciato il suo esodo pasquale e la sua trionfante elevazione presso il Padre celeste, ma non ne aspettano l’adempimento. 

Non attendono che egli risorga dai morti e diventi per i credenti in lui un segno di liberazione, di esaltazione e di salvezza inesauribile. Giunte sul luogo della sepoltura, mentre prevale il buio notturno, scorgono che la pietra sepolcrale è stata rotolata via. Provano un intenso stupore, ben evidenziato dalla maggioranza degli artisti antichi e recenti. Temono che qualcuno abbia violato la tomba. Accedono nella cella mortuaria, dove si sconcertano ancor di più, perché costatano la mancanza del corpo di Gesù.
 
Mentre s’interrogano su cosa possa essere accaduto, Dio si rivela a loro mediante un suo inatteso messaggero, un angelo. Vedono, infatti, una persona, rassomigliante ad un giovane, che sta seduto tranquillo nella nicchia del lato destro, nella posizione più conveniente. 

Indossa una tunica bianca e sfolgorante. Simboleggia lo splendore di Dio, la gioiosa trasfigurazione di Gesù e la sua vita gloriosa . Sapendo che esse bramano vedere il corpo del Crocifisso, indica a loro il luogo dove egli era stato deposto e vi era rimasto fino al momento della sua predetta risurrezione: «Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui» (Mc 16,6). 

Affida quindi alle tre donne l’incarico di andare dai discepoli di Lui, specialmente da Pietro, e di avvertirli che Gesù è risorto. Lo potranno rivedere in Galilea, dove aveva iniziato a compire la sua missione universale, li aveva chiamati a seguirlo e li aveva preparati a svolgere il ministero apostolico, basato sul lieto annuncio pasquale. 
(Segue)

Padre Felice Artuso