giovedì 11 dicembre 2008

253 di 2013 ; La Verità

Stefano Armellin con il pezzo 253 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : La Verità "La condizione indispensabile per il successo delle trattative di pace dev'essere la Verità, vale a dire la rettifica ufficiale di tutte le menzogne e calunnie con le quali gli indegni governanti e giornalisti dei Paesi dell'intesa hanno ingannato, avvelenato e fuorviato i loro Popoli e il Mondo intero". K.K. 1990


Mercoledì 3 gennaio 1996. Gita a piedi : Varazze - Priafaye (h. 2.42'.52" per la lettura di un libretto leggero leggero, dalle Faye in vetta al Pria dove é stato poi bruciato), Monte Bé - Bric del Vento. Bella giornata. Alpi innevate. Contemplazione del Monviso. Amiche : Silvia Rampazzo, Claudia Sassi. L'amico Don Carlos mi ha inviato tre foto documento dell'incontro avuto con San Giovanni Paolo II il 2 dicembre 1995 in Aula Clementina, é stato un pensiero molto gradito che ho provveduto subito ad incorniciare. Sicuramente il passo significativo più importante che ho fatto lo scorso anno. L'anno é iniziato bene. Stefano Armellin

"La musica di un'epoca ordinata é calma e serena e il governo é equilibrato ; la musica di un'epoca irrequieta é agitata e truce e il governo é stolto ; la musica di uno stato decadente é sentimentale e triste e il governo é in pericolo". Hesse

"Tutti coloro che avevano avuto progetti ambiziosi si erano dati da fare per introdurre una specie di anarchia nella repubblica. Pompeo, Crasso e Cesare vi riuscirono a meraviglia. Essi stabilirono una impunità per tutti i crimini pubblici; tutto ciò che poteva frenare la corruzione dei costumi, tutto ciò che poteva mantenere un buon governo lo abolirono; e, come i buoni legislatori cercano di rendere migliori i loro concittadini, essi cercarono di renderli peggiori.

Introdussero dunque il costume di corrompere il popolo col denaro; e,quando si era accusati di brogli, si corrompevano anche i giudici. Fecero turbare il clima delle elezioni con ogni sorta di violenze; e, quando si era citati a giudizio, si intimidivano ancora i giudici". Montesquieu