sabato 12 dicembre 2009

621 di 2013 ; Olocausto

Stefano Armellin con il pezzo 621 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Olocausto : "...la disponibilità ad agire contro il proprio giudizio e contro la voce della propria coscienza non è semplicemente una funzione degli ordini emanati dalla autorità, ma il risultato del rapporto con una fonte di autorità risoluta, univoca e monopolistica...il rimedio è il pluralismo.


La voce della coscienza morale individuale si ode meglio nel rumore della discordanza politica e sociale. L'origine della crudeltà è più sociale che legata al carattere. Altresì, nella maggior parte delle persone, se non in tutti noi, vive un piccolo seguace delle SS che attende di venire allo scoperto.

L'immagine mitica, promossa dalla cultura occidentale, del mondo senza burocrazia e competenza governato dalla -legge della giungla- o dalla -legge del più forte- dimostra in parte il bisogno di auto legittimazione della burocrazia moderna (impegnata a distruggere la concorrenza di norme derivanti da motivazioni e inclinazioni che essa non controlla), e in parte la misura in cui l'originaria capacità umana di regolare i rapporti reciproci sulla base della responsabilità morale è stata ormai perduta e dimenticata.

...nel 1941 nessuno era in grado di prevedere l'Olocausto, e questa è la ragione principale delle nostre ansie successive : non osiamo più escludere la possibilità che avvenga l'inimmaginabile...

Per uccidere milioni di persone furono sufficienti pochi uomini armati...

Per fondare il proprio ordine soltanto sulla paura le SS avrebbero avuto bisogno di molti più uomini, armi e denaro. La razionalità era molto più efficace, facile da ottenere ed economica.

Il regime nazista è finito da tempo, ma la sua venefica eredità è tutt'altro che morta". R.Hilberg