martedì 24 agosto 2010

877 di 2013; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 877 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : il Secondo Avvento. Infedeltà e chiamata previste dall'AT. "Esattamente come dice Osea: Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo / e mia diletta quella che non era la diletta. / E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro: / -Voi non siete mio popolo-, / là saranno chiamati figli del Dio vivente.

E quanto a Israele, Isaia esclama : Se anche il numero dei figli di Israele / fosse come la sabbia del mare, / sarà salvato solo il resto; / perchè con pienezza e rapidità / il Signore compirà la sua parola sopra la terra. E ancora secondo ciò che predisse Isaia : Se il Signore degli eserciti / non ci avesse lasciato una discendenza, / saremmo divenuti come Sòdoma / e resi simili a Gomorra.

Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia però che deriva dalla Fede; mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla pratica della legge. E perchè mai ? Perchè non la ricercava dalla Fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato così contro la pietra d'inciampo, come sta scritto :

Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo / e un sasso d'inciampo; / ma chi crede in Lui non sarà deluso". San Paolo, Lettera ai Romani, 9, 25-33


I fenomeni mistici e le stimmate, di Padre Felice Artuso
Gli uomini hanno un naturale desiderio di vedere Dio, percepire la sua misteriosa presenza, ampliare le nozioni sulle sue perfezioni, configurarsi totalmente a Lui e superare la loro limitatezza. 
Dio esaudisce gli aneliti di coloro che, sani di mente, cercano di immergersi in Lui, di sperimentare la sua bellezza e di custodirlo nel proprio intimo. 
Egli entra in loro, che sembrano degli esseri inutili, inefficienti e scomodi. Negli intrattenimenti conversa con loro, rendendoli un eloquente segno di riscatto e di affinamento spirituale. 
Talora permette anche a loro improvvisi rapimenti dei sensi, meravigliose visioni intellettive e audizioni interiori che li uniscono più saldamente a Lui e procurano un’incantevole conoscenza del suo mistero. 
Secondo i racconti della storia sacra Dio ordina al docile Abramo di andare verso una meta, che gli preciserà: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tua padre, verso il paese che io ti indicherò» (Gn 12,1). 
In seguito lo consola con alcune promesse e lo colma di gioia, donandogli l’ambita discendenza (Gn 15,5; 21,1-2). Dio si rivela poi a Giacobbe, desideroso di protezione e gli promette: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io sarò di te un grande popolo» (Gn 46,2). 
Tramite parole e segni imponenti istruisce i profeti, perché essi comprendano il suo progetto salvifico. Illuminati e trasformati da Lui, essi infondano fiducia al popolo eletto, lo distolgono dalle loro schiavitù e lo preparano ad accogliere il tempo messianico. 
Evochiamo i più importanti eventi divini. Dio si fa presente a Mosè nel segno di un roveto come anche nella nube che lo avvolge. Conversa direttamente con lui, inoltre nella tenda del convegno, gli comunica che sta con gli indigenti e gli afflitti (Es 3,1ss; 19,14ss; 33,11). 
Con serenità e gioia Mosè testimonia al popolo d’aver trovato grazia presso Dio e il popolo non riesce a fissarlo nel volto, perché emette una luce raggiante. 
Intuisce che il fulgore della sua pelle non dipende da una bruciatura solare, bensì da un evento trascendente, rassicurante e incoraggiante (Es 34,29-35). 
Dio si manifesta più volte ad Amos, dialoga con lui e gli trasmette la sua volontà (Am 7,1,ss: 8,1-5). Nell’ultimo intervento gli ordina di distruggere l’idolo, posto nel santuario di Betel (Am 9,1). 
Durante una celebrazione liturgica nel Tempio di Gerusalemme Dio si rivela a Isaia nella sua incomparabile sovranità e santità. Gli affida quindi l’incarico di trasmettere al popolo d’Israele l’emozionante visione e comunicazione. 
Senza tergiversare Isaia diviene un immediato e un entusiasta garante della santità di Dio (Is 6,1-6). Segue

Padre Felice Artuso