sabato 18 settembre 2010

902 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 902 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento "Hegel ha determinato una alternativa di fondo rispetto a Kant, già da due secoli questo gigantesco pensatore indicava quanto oggi è sotto gli occhi di tutti.

Che cos'è, l'11 settembre 2001 se non una terribile conferma alle affermazioni : ai più interessa il loro Mondo : salute, soldi, amore. Sono però spesso toccati, segnati, a volte feriti da eventi che sorgono lontanissimi dal Mondo che li interessa. Segnali che la storia mondiale manda ai singoli, perchè si avvedono che il loro non è il vero e grande Mondo, da cui, alla fine non si può prescindere.

Se non ci si muove e non si vanno a toccare le cose lontane, sono esse a venire a toccarci...

Non ci sarebbe stato Marx senza Hegel...

Hegel è stato l'ultimo grande filosofo cristiano. Ben lontano da ritenere che il Cristianesimo sia, per quanto grandioso, un semplice mito che la filosofia deve lasciarsi alle spalle.

Hegel pensa che il Cristianesimo esprima in forma intuitiva (e pertanto inadeguata) il contenuto essenziale della ragione, cioè la verità più profonda a cui l'uomo possa guardare, l'unità di Dio e dell'uomo, l'Incarnazione del Verbo, l'unità degli opposti.

Certamente luterano Hegel; ma proprio per questo animato dalla volontà di andare alle radici della Fede cristiana. Sapere quale sia lo stato di salute del Cristianesimo oggi è pertanto un altro modo di scorgere quale sia oggi la fortuna di Hegel. 

Che il Mondo vada sempre più allontanandosi dal Cristianesimo è innanzitutto la Chiesa Cattolica ad avvertirlo e a dolersene.

Che cosa più caratterizza il nostro tempo di quel divenire, e, sviluppo, di quel continuo andar oltre ogni risultato che Hegel ha pensato con una profondità da nessuno raggiunta prima di lui ? 

Ingenuo credere che nel nostro tempo sia rimasto soltanto il cadavere del pensiero hegeliano". Emanuele Severino

"Anche l'uomo aveva naturalmente tutto il necessario; se ora non sente più d'averlo, viene che l'ha perduto; ha perduto la perfezione volendosi perfezionare, e quindi alterandosi e guastandosi. Le sue azioni non venendo più da credenze naturali, non sono più naturali ;". Giacomo Leopardi