lunedì 20 dicembre 2010

995 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 995 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : il Secondo Avvento.

Le interpretazioni sulla preghiera di Gesù 3, di Padre Felice Artuso


Il teologo evangelico ed ecumenico, Jürgen Moltmann, pensa che in Gesù agonizzante sulla Croce 

le persone divine sarebbero entrate in conflitto tra loro e avrebbero quindi creato una rottura 

temporanea nelle loro relazioni. 

Ribadisce più volte la sua convinzione, formulando queste espressioni: «Non è lecito mascherare quest'ostilità tra Dio e Dio, e la si cela quando non si prende con serietà l'abbandono di Dio sperimentato da Dio, o la sua figliolanza divina, o l'ultimo grido che egli lancia verso Dio sulla Croce… 

La Croce del Figlio separa Dio da Dio, fino alla più totale ostilità e differenza. 

Il risuscitamento del Figlio abbandonato da Dio unisce Dio con Dio fin nella più intima comunione» ; 

«Il Figlio soffre, nella sua agonia, l'abbandono, e subisce la morte del peccato, la maledizione, l'ira e l'inferno» ;

 «Ciò che avvenne sulla Croce fu un avvenimento tra Dio e Dio; qui Dio è in conflitto con Dio, qui Dio invoca Dio, qui muore Dio a causa di Dio. Ma allora qui Dio agisce soltanto in un uomo obbediente bensì nel proprio Figlio e quindi su se stesso. 

Ma se Dio opera su se stesso, egli patisce pure in se stesso il proprio agire» . 

«Morendo, Cristo ha patito sulla Croce l'inferno dell'abbandono e della morte assoluta» .

Secondo Moltmann le tre persone divine avrebbero interrotto la loro comunione d'amore nel momento della terribile morte di Gesù. Avrebbero poi ricomposte le loro buone relazioni alla sua gloriosa risurrezione.
L’interpretazione del teologo evangelico contraddice le affermazioni della Sacra Scrittura, che presentano le persone divine in permanente e perfetta comunione.

Tra loro non si è mai allentata, oscurata e infranta l’amorosa intesa.

Non è ammissibile che per un breve tratto di tempo il Padre e lo Spirito Santo abbiano abbandonato il Figlio ed Egli, giusto, santo e innocente, abbia sperimentato le pene dell'Inferno. 

I teologi cattolici odierni dissentano dalle esagerate asserzioni dei protestanti, specialmente del grande teologo Moltmann.

Citiamo qualche loro espressione: «Non poteva esserci contesa né ostilità tra le persone divine. Il Padre non ha potuto guardare il Figlio incarnato come un peccatore… Agli occhi del Padre Gesù non ha potuto essere che il Figlio innocente» (J. Galot). 

«Esprimiamo dissenso nei confronti di quelle posizioni che ipotizzano per il dolore sofferto dal Crocifisso Abbandonato una situazione paragonabile in qualche modo a quella dell'inferno, ammesso poi che se ne possa avere la misura» (V. Battaglia). 

«Dubito sulla conclusione di Moltmann che traspone l'esperienza dell'abbandono di Gesù all'interno della Trinità e afferma, di conseguenza, che Dio entra in conflitto con Dio» (G. Rossé). 

«Soltanto una cocciuta esegesi può leggere l'ira di Dio nell'urlo di abbandono della Croce» (G. O’collins).

3.Segue. Padre Felice Artuso