martedì 21 dicembre 2010

996 di 2013 ; Energia

Stefano Armellin con il pezzo 996 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Energia. Report 2006, utilizzo nel Mondo : petrolio 35%, carbone 24%, gas 21%, altri (biomasse, nucleare, idroelettrico, rinnovabili) 20%.

"Il contenuto essenziale della natura è l'idea eterna. Sia sommo e perfetto poeta; ma non già per ragionar da poeta; anzi per esaminare da freddissimo ragionatore e calcolatore ciò che il solo ardentissimo poeta può conoscere.

Il filosofo non è perfetto s'egli non è che filosofo e se impiega la sua vita e se stesso al solo perfezionamento della sua filosofia, della sua ragione, al puro ritrovamento del vero, che è pur l'unico e puro fine del perfetto filosofo.

La ragione ha bisogno dell'immaginazione e delle illusioni ch'ella distrugge; il vero del falso; il sostanziale dell'apparente; l'insensibilità la più perfetta  dalla sensibilità la più viva; il ghiaccio dal fuoco; la pazienza dall'impazienza; l'impotenza della somma potenza; il piccolissimo del grandissimo, la geometria e l'algebra della poesia". 

Giacomo Leopardi

"Nell'ora presente del Mondo, alle religioni mondiali compete una specialissima responsabilità nei confronti della pace mondiale...

Se non riusciamo a conquistare alla prospettiva etica anche i rappresentanti della politica, del Mondo economico e finanziario, tutte le proposte etiche delle religioni delle Chiese, per quanto buone, cadranno nel vuoto.

Nonostante tutte le critiche a questo pontificato ho sempre difeso Giovanni Paolo II per l'Assemblea di Assisi del 27 ottobre 1986, perchè è stata un'iniziativa importante;...

Siamo convinti che i cristiani debbono incontrarsi a tutti i livelli della vita delle Chiese per coordinare le loro risposte alle minacce che pesano sull'avvenire dell'umanità. 

La loro testimonianza e la loro vita saranno decisive". Hans Kung 1991

L’impressione delle stimmate visibili e invisibili 10, di Padre Felice Artuso
La serva di Dio Teresa Neuman (1898-1962) nasce in un paese agricolo dell’alta Baviera (Germania). Gode buona salute e cresce regolarmente. 

Frequenta le scuole elementari, partecipa alle celebrazioni liturgiche, mantiene buone relazioni con tutti e impara la fatica del lavoro casalingo e campagnolo. 

Raggiunta la maturità, ha i rapimenti mistici, che cambiano il suo stile di vita. In un’estasi tra il Giovedì e il Venerdì Santo del 1926 riceve l’impressione delle stimmate visibili, che emettono una grande quantità di sangue e si rimarginano parzialmente nel momento del ritorno cosciente. 

Per trentasei anni il fenomeno si rinnova ogni settimana. 

Fuori dai sensi, contempla le diverse fasi della vita di Gesù: dalla nascita alla morte, dalla sepoltura alla gloriosa risurrezione. 

Dialoga in aramaico, in greco e in latino con le persone che vede. 

Adotta la loro lingua, senza averla studiata e averne una minima conoscenza. 

Partecipa e accompagna Gesù nel percorso del suo ultimo giorno, mentre si riaprono le ferite delle mani, dei piedi, del costato e del capo, da cui esce molto sangue, che le inzuppa il vestito e la biancheria. 

Al ritorno della normalità le ferite si chiudono, lasciando un quadrettino oscuro sul dorso delle mani e dei piedi. Se lo copre con i guanti senza dita, per non attrarre la curiosità della gente. Trascorre quindi i suoi giorni nella ritiratezza, dove prega il Signore di concedere agli ammalati la grazia di portare con serenità la loro Croce.

Teresa è accompagnata da un secondo fenomeno: il suo stomaco si atrofizza, per cui lei non riesce a deglutire i cibi e i liquidi. 

Si nutre solo dell’Eucaristia quotidiana. 

Conserva tuttavia la pelle morbida, suda come gli altri e mantiene sia il proprio peso sia il proprio colorito. Si avverano in lei le parole che Gesù disse ai suoi uditori: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,55).

Tre giorni prima di passare alla vita eterna ha un violento attacco cardiaco. 

Le cure mediche non la ristabiliscono. Completamente inferma, s’indebolisce, peggiora, perde la conoscenza, reclina il capo e muore. Questa mistica educa noi a stimare la vita, comunque si presenti. Ci sollecita a vivere in comunione con Dio, che si muove verso di noi, per dare consistenza alla nostra natura umana. Ci invita particolarmente a guardare con fiducia alla meta finale della nostra vita e alle novità che ci saranno concesse .

Padre Felice Artuso