mercoledì 12 gennaio 2011

1018 di 2013 ; Africa

Stefano Armellin con il pezzo 1018 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo:
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Africa "Questo paese rappresenta il più colossale fallimento dell'umanità. Fame, guerre, devastazioni territoriali, migrazioni forzate di intere popolazioni. Tutto per un dissennato e fuorviante concetto di sviluppo. 

Un intero continente va in rovina per la stupidità della gente convinta di far del bene.

I missionari e i volontari che affollano l'Africa sono i signori della povertà, perchè hanno costruito un'industria sugli aiuti. Agiscono in buona fede ? Non m'interessa, io guardo al risultato. Sappiamo benissimo che di buone intenzioni è lastricata la strada per l'inferno.

Quello che succede oggi in Zaire, Burundi e Ruanda è proprio il risultato di una politica umanitaria basata su modelli di sviluppo che non tengono conto che esiste una relazione dinamica tra la quantità di cibo disponibile e il numero di persone che ne hanno accesso.

In nome di un supposto progresso agricolo negli ultimi decenni è stato distrutto il 70% delle foreste. E' stato alterato un equilibrio che non andava toccato. Era già successo in Etiopia era accaduto in Somalia. Ma non è servito da lezione". Peter Beard

"Trai profitto da ogni errore". Ludwig Wittgenstein

"Ben lungi dal pensare che la conoscenza vada coltivata direttamente e principalmente in vista del nostro benessere e godimento fisico, per il vantaggio della nostra vita e della nostra persona, della salute, dell'unione coniugale e familiare, dei legami sociali e della sicurezza civile, il grande oratore afferma che è soltanto dopo la soddisfazione dei nostri bisogni fisici e sociali quando siamo -liberi da occupazioni e preoccupazioni inevitabili- che siamo in grado di provar desiderio di - vedere, udire, apprendere-". Cardinale Henri Newman


Aspetto teologico e scientifico delle stimmate b, di Padre Felice Artuso

I medici, i neurologi e gli psichiatri ottengono nei laboratori delle momentanee modificazioni o alterazioni cutanee, simili a quelle prodotte dall’auto-suggestione, dall’ipnosi e dalle dissociazioni psichiche. 

Osservano che i loro esperimenti scientifici non producono mai la rottura dei capillari e l’ampia perdita del sangue arterioso. 

Riconoscono che gli stimmatizzati possiedono la comune naturalezza, la salute fisica, l’equilibrio psichico e la sincerità d’intenti. 

Ammettono che gli interventi chirurgici e le terapie aumentano la lesione dei tessuti lesi, intensificano i dolori e incrementano gli spasimi negli stimmatizzati. 

Capiscono quindi che la scienza ha dei limiti ed evitano quello scetticismo irridente di certi illuministi e ateisti.
 
La belga Louise Lateau è stata la prima stimmatizzata, sottoposta a un esame scientifico. Nel 1874, dopo un anno di studio l’Accademia reale di medicina ha redatto questa comunicazione: «La stimmatizzazione e l’estasi di Luise Lateau sono fatti reali, in cui non vi è alcuna frode; la scienza medica non vi può trovare una spiegazione naturale» . 

Il medico, dottor Fiesta, ha chiuso la sua diagnosi scientifica, dichiarando che le lesioni e le emorragie di Padre Pio di Pietrelcina «hanno un’origine che le nostre cognizioni sono ben lungi dallo spiegare» .
 
I vescovi e dei teologi condannano quegli imbroglioni che fingono di aver le stimmate, per attirarsi la compassione, la stima e il profitto economico. 

Disapprovano inoltre coloro che si torturano per intenti essenzialmente spirituali e ascetici. 

Nel Medioevo qualche persona, mossa da un estremo desiderio di penitenza e d’uniformità al Signore, si è macerata il corpo. 

Ci bastano questi accenni. Un contemporaneo di San Francesco, Roberto di Montrand, deceduto nel 1234, si bucava ogni venerdì con dei chiodi. 

Nello stesso giorno Beatrice d’Ornacieu, morta nel 1303, trafiggeva le sue mani con un chiodo. 

Maria d’Oignies, spentasi nel 1313, si feriva il corpo, per purificarsi e configurarsi di più a Gesù Cristo. 

Cristina di Spoleto, chiamata all’altra vita nel 1458, si forava un piede, per congiungersi alla passione del Signore . 

Qualche nostro contemporaneo inveisce contro il proprio corpo, pensando di percorrere la via della santità. Gesù non ha insegnato di torturarsi, ma di amare e di beneficare i fratelli.

Padre Felice Artuso