domenica 2 gennaio 2011

1008 di 2013 ; San Giovanni della Croce



Stefano Armellin con il pezzo 1008 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : San Giovanni della Croce : "14. Occorre sapere che coloro che hanno lo spirito purificato con molta facilità possono conoscere naturalmente, quale più quale meno, ciò che è nel cuore o nell'intimo dello spirito, nonchè le inclinazioni e i talenti delle persone, mediante indizi esteriori, anche minimi, come parole, gesti o altre manifestazioni.

Infatti, come lo può il demonio, in quanto è spirito, così lo può anche lo spirituale, come dice l'Apostolo . 

" Spiritualis autem indicat omnia : Lo spirituale giudica tutte le cose " 
(Prima lettera ai Corinzi 2, 15).

E altrove dice : " Spiritus enim omnia scrutatur, etiam profunda Dei : Lo spirito penetra tutte le cose, anche le profondità di Dio ". 

Ne consegue che gli spirituali quando non possono conoscere naturalmente i pensieri o l'interiorità, ben lo possono però per l'illuminazione soprannaturale o mediante indizi. 

E se nella conoscenza per indizi molte volte possono ingannarsi, per lo più colgono nel segno; 

Ma di nessuno dei due modi dobbiamo fidarci, perchè, come poi diremo, il demonio vi s'intromette con grande sottigliezza; e dunque dobbiamo sempre rinunziare a tali intelligenze e notizie". 

San Giovanni della Croce

" Giovanni Calabria. E' comune esperienza che stando a contatto con questo sacerdote tutto cambiava. C'era una percezione che trasformava : Una figura dotata di un carisma straordinario.

La realizzazione di grandi opere significa scelta e acquisto di luoghi fisici, capacità di gestione, rispetto di regole codificate, rapporti con tutto l'apparato ecclesiastico a partire da quello diocesano.

Giovanni Calabria si dedica ai poveri e diventa ancora più povero.

Non capisce la Teologia, non riesce a imparare greco e latino. Giocava a fare il prete come gli altri bambini potevano giocare a fare la mamma, il papà ecc.

Non c'é altro se non la Provvidenza. Solo se non abbiamo niente arriverà la Provvidenza.

L'indole di quest'Opera é di non possedere nulla, di non mettere mai denaro a frutto; Tutto quello che si ha e che Dio manda, si deve spendere e diffondersi (Giovanni Calabria).

Quest'Opera viene interamente e totalmente abbandonata alla divina Provvidenza. Nessuno dei ragazzi paghi, sia assolutamente proibita ogni sorta di réclame; non conferenze, non pesche di beneficenza, non ringraziamenti pubblici.

Iddio non ha bisogno di queste cose, e in quest'Opera che é tutta Sua, Lui penserà.

Se noi usiamo dei mezzi umani, l'Opera subito cesserebbe di essere di Dio, diventerebbe dell'uomo, e allora andrà avanti come una banca, come una casa commerciale che oggi fiorisce, domani fallisce (Giovanni Calabria).

Una Provvidenza molto più sicura di qualunque sistema bancario. Una fiducia che, come tale, arriva a produrre, in qualche modo, l'evento e rinsalda sempre più il legame.

Provvidenza é, prima di tutto, non avere. Tutto é Provvidenza. E' Provvidenza il dolore. E' Provvidenza una disgrazia.

Mi pare che Dio voglia che io faccia così (Giovanni Calabria).

La benevolenza pratica di don Calabria per i non cattolici era un'estensione ovvia del suo esercizio di carità. Dobbiamo andare incontro a tutti (Giovanni Calabria).

La povertà é certamente un segno di malattia sociale, del massimo degrado; ma la malattia mentale letta e giudicata con l'elettroshock é di gran lunga peggiore della più misera delle povertà.

Nel linguaggio psichiatrico il termine malinconia ha un significato peggiorativo e indica l'espressione più grave della forma depressiva". Andreoli

Don Giovanni Calabria muore alle 00.01 del 4 dicembre 1954. Santo.