sabato 5 febbraio 2011

1043 di 2013 ; The Opera il Capolavoro Cattolico

Stefano Armellin con il pezzo 1043 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : The Opera il Capolavoro Cattolico

IL DILUVIO. La corruzione dell'umanità. "Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male.

E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: -Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perchè sono pentito d'averli fatti-. Ma Noé trovò grazia agli occhi del Signore.

Questa è la storia di Noé. Noé era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. Noé generò tre figli: Sem, Cam e Iafet. Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza.

Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.

Preparativi del diluvio

Allora Dio disse a Noé: - E' venuta per me la fine di ogni uomo, perchè la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra". Genesi, 6, 13


The Opera il Capolavoro Cattolico. Nella composizione The Opera gli accostamenti sono tali e tanti che rimango incredulo di come sia stata possibile una analisi e sintesi creativa così ardita. Stupore. Meraviglia. Eternità.

Lui ammoniva basta una briciola di Fede per dire a quella montagna spostati da lì e vai di là. Il Capolavoro va nella direzione della briciola. Penso a colui che riuscirà ad avere un pallone da basket di fede per dire al sistema solare : spostati da questa galassia e vai in quella di Andromeda.

Il Capolavoro concretizza la preghiera al Padre Celeste, é una poetica anche teologica. Al Capolavoro interessa il processo creativo, lo svolgimento, il tema della speranza per il futuro della umanità. Non prova interesse per l'exploit. Trascende il quotidiano proprio perché vive in esso.

Quando Michelangelo lavora alla Pietà Rondanini si sta congedando dalla vita con un Padre Nostro fatto di marmo. Michelangelo ci ha lasciato la straordinaria linea del tamburo della cupola di san Pietro a Roma. Una linea scolpita nel Cielo come monito e stimolo a progredire.

Con la traversata solitaria a piedi delle Alpi nel 1991 (30 giugno-12 agosto), da San  Martin de Vesubie alla Tre Cime di Lavaredo, ho iniziato ad aprire questa linea per renderla sospesa fra Cielo e terra, senza inizio e senza fine.

Inserita in The Opera rappresenta una nuova frontiera interiore. Un pensiero. Il punto da collocare idealmente sotto la cupola di san pietro per portare a convergere e poi divergere, in una nuova sintesi creativa, tutte le linee del tamburo michelangiolesco.

A quasi cento anni dalla prima
traversata alpina
quello che rimane
é come l'amore di una donna meravigliosa
ora per sempre, volato via.
Non é la natura che perde
ma la natura dell'umanità.
L'impresa ha rinunciato
ad ogni prestazione di tipo sportivo
ha sviluppato un'opera d'arte
e tracciato una linea aperta
fra Cielo e Terra
per dare spazio
anche sul crinale tecnologico del
ventesimo secolo
al senso religioso della vita.
L'impresa ha lasciato ai margini
l'alpinismo e l'arte,
per vivere l'essenza
di una ritrovata Preghiera :
Possa o Signore
questo mio cammino
portare la linea della Tua speranza
verso il compimento della Preghiera
ora fatta The Opera,
e il Cielo parlerà alle nuvole
della Tua grandezza
e il loro bianco candore
circonderà la Terra nuova
che Tu, Vuoi Sia Così
prima della Tua Seconda Venuta
Amen.

Stefano Armellin 1991