lunedì 14 febbraio 2011

1052 di 2013 ; Eco

Stefano Armellin con il pezzo 1052 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Eco "L'intolleranza più tremenda è quella dei poveri, che sono le prime vittime della differenza. Non c'è razzismo tra i ricchi. Gli intellettuali non possono battersi contro l'intolleranza selvaggia, perchè di fronte alla pura animalità senza pensiero il pensiero si trova disarmato.

Educare alla tolleranza gli adulti che si sparano addosso per ragioni etniche e religiose è tempo perso. 

Troppo tardi...l'intolleranza selvaggia si batte alle radici, attraverso una educazione costante che inizi dalla più tenera infanzia prima che sia scritta in un libro, e prima che diventi crosta comportamentale troppo spessa e dura.

Di fronte a eventi eccezionali l'umanità non può permettersi di applicare leggi vigenti, ma deve assumersi la responsabilità di sancirne delle nuove...

Noi non abbiamo ancora tratto tutte le conseguenze da quell'evento epocale che è stato il processo di Norimberga...

Tutti se ne sono lavate le mani...ed è questo che ci rode. Scoprirci (ma senza confessarcelo) corresponsabili". Umberto Eco

"De Chirico. La pittura dell'assenza forse il più importante pittore italiano del XX secolo. E' nato in Grecia, a Valos, e porta sempre con sé il riferimento a questo grande mondo in cui l'arte ha toccato i vertici più alti.

Pittura filosofica. Nell'opera dei due fratelli (Alberto Savinio pittore ma soprattutto grande scrittore) c'é un collegamento evidente con il Mondo freudiano, che in De Chirico é però fortificato in un grande senso della Storia.

Le Muse inquietanti, quadro simbolo di una pittura tutta di pensiero é del 1918. De Chirico oltre che filosofo é anche scrittore, romanziere, letterato : in lui c'é il senso della necessaria unità dell'espressione artistica.

Non dimentica la tradizione italiana e recupera lo spazio tradizionale e il Quattrocento, una pittura legata alla prospettiva, al gusto che da Piero a Paolo fino a Raffaello é il punto di forza della civiltà del Rinascimento.

Un collegamento che é metafisico. Nella sua opera come in quella di Morandi, prevale un'assenza, che é l'assenza dell'uomo". Vittorio Sgarbi