venerdì 20 maggio 2011

1147 di 2013 ; Pensando al costato ferito di Gesù

Stefano Armellin con il pezzo 1147 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Pensando al costato ferito di Gesù. 

L’uscita del sangue e dell’acqua, di Padre Felice Artuso


L’uscita dalle ferite di sangue e siero è un fenomeno ampiamente constatato. L’evangelista Giovanni attribuisce un significato simbolico alla fuoriuscita di sangue ed acqua dal costato di Gesù. 
Nel flusso di sangue vede probabilmente il segno del completo sacrificio di Gesù, mentre nell’acqua scorge il dono del suo Santo Spirito. 

Sembra che egli vi ravvisi anche alla grazia del Battesimo e dell’Eucaristia. Seguendo l’allusione simbolica di Giovanni, i Santi Padri e i teologi medioevali sviluppano una tipologia tra Adamo e Gesù. Intravvedono nel prelievo della costola di Adamo (Gn 2,21.22) un annuncio profetico del fianco squarciato di Gesù, da cui nasce la Chiesa, che genera incessantemente nuovi credenti (Gv 19,34; 20,20.25.27). 

Collegano l’uscita dell’acqua e del sangue dal costato di Gesù alla salvezza, che avviene mediante l’effusione dello Spirito Santo e la grazia dei sacramenti dell’iniziazione.
Infatti San Giovanni Crisostomo asserisce in una catechesi: «Non sorvolare troppo semplicemente, o diletto, il mistero, perché io ho ancora un’altra interpretazione mistica da esporre. Dissi che quel sangue e quell’acqua sono simboli del Battesimo e dei misteri (l’Eucaristia). Da questi due è stata generata la Chiesa mediante il bagno di rigenerazione e di rinnovamento dello Spirito Santo, mediante il Battesimo ed i misteri. 

E i simboli del Battesimo e dei misteri derivano dal fianco: dal fianco dunque Cristo formò la Chiesa, come dal fianco di Adamo formò Eva…Vedete come Cristo congiunse a se stesso la sposa? 

Vedete con quale cibo nutre tutti noi? È dallo stesso cibo che siamo stati formati e veniamo nutriti» . 

In un commento al Vangelo di Giovanni sant'Agostino attesta: «L'evangelista ha usato un verbo significativo. Non ha detto colpì, ferì il suo costato, o qualcosa di simile. Ha detto: aprì, per indicare che nel costato di Cristo fu come aperta la Porta della vita, donde fluirono i sacramenti della Chiesa, senza dei quali non si entra a quella vita che è la vera vita. 

Quel sangue è stato versato per la remissione dei peccati; quell'acqua tempera il calice della salvezza, ed insieme bevanda e lavacro» .
Riassumendo l’insegnamento della tradizione cristiana, il Concilio Ecumenico Vaticano II dichiara che «dal costato di Cristo morente sulla Croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa» (SC 5). L’inizio e la crescita del nuovo popolo di Dio «sono significati dal sangue e dall'acqua che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte: “Ed io quando sarò elevato in alto da terra, attirerò tutti a me”» (LG 3). 

Ricordiamo che il cuore ferito di Gesù ci genera alla vita divina, ci costituisce suoi figli e ci ottiene la grazia dei sacramenti, che ci rinnova incessantemente.

Padre Felice Artuso

"La mistica cristiana si fonda su di una comunione strettissima con la Chiesa terrena e celeste, con i suoi insegnamenti, i suoi sacramenti, la sua liturgia, i suoi figli, i suoi Santi, le sue opere, le sue gioie e le sue sofferenze...é un trovarsi, come diceva Santa Teresa di Gesù Bambino, al cuore della Chiesa, della sua missione, dei suoi progetti, delle sue sofferenze delle sue speranze, delle sue lotte e delle consolazioni che essa riceve dallo Spirito.

La mistica cristiana é fondata sul Corpo mistico di Cristo che é la Chiesa, contemplazione di Cristo e della Chiesa.

Theologia Crucis Sapientia Crucis.

Tommaso vede con estrema chiarezza ciò che era appena affiorato all'intuito di Parmenide che cioé nell'essere sta la radice d'ogni realtà, l'attualità di ogni atto, il plesso d'ogni perfezione.

Assegnando alla metafisica quale suo oggetto proprio l'essere, Tommaso la riconduce, dopo secoli di oblio, al compito che le aveva già assegnato il suo fondatore, Parmenide". Battista Mondin

L'oggetto della metafisica é l'essere

"La metafisica studia l'ente in quanto ente e le sue propietà essenziali. E' la scienza che riguarda le cause prime e i principi primi". Aristotele

"E' scienza dei principi primi della natura e della morale". Kant

"E' immersione della propria esistenza nelle possibilità fondamentali dell'essere nella sua totalità". Heidegger

"E' riflessione sui principi primi". Gilson

"La metafisica studia l'ente e ciò che l'accompagna necessariamente". Tommaso