giovedì 2 giugno 2011

1160 di 2013 ; Collo di bottiglia

Stefano Armellin con il pezzo 1160 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Collo di bottiglia 

"Naturalmente non c'é niente di più difficile della vera cordialità e della vera disponibilità e del vero spirito di sacrificio, e anche in questo campo il confine tra il vero e l'apparente non è facile da tracciare.

Non c'è ipocrisia più diffusa di quella del sano nei confronti del malato.

Siccome non riesco a contemplare le bellezze della natura se non unitamente alla sua malvagità e inesorabilità, io temo la natura e la evito quanto più mi é possibile.

Solo perchè pensavo costantemente al denaro che mi avrebbero portato, sono riuscito a tollerare le premiazioni, solo per questo motivo sono entrato in tanti antichi palazzi municipali e in tutte quelle sale di ricevimento di pessimo gusto. 

Fino a 40 anni...il conferimento di un premio é solamente cacca, cacca che ti arriva in testa. Accettare il conferimento di un premio altro non significa che lasciarsi cagare in testa perchè in cambio si é ottenuta una certa somma di denaro...

Solo in caso di estrema necessità quando la vita e la sussistenza sono in pericolo, e comunque non oltre i 40 anni, uno ha il diritto di accettare onorificenze o premi di qualsiasi genere, non importa se legati o no a una somma di denaro.

Quando mi trovo in campagna privo di ogni tipo di stimolo il mio pensiero si atrofizza perché tutta la mia mente si atrofizza, é un'esperienza catastrofica che in una grande città non può esistere.

A un intellettuale la campagna toglie tutto e non da (quasi) niente, al contrario della grande città che dà continuamente qualcosa, purché egli sappia vederlo questo qualcosa e com'é ovvio anche sentirlo...

In nessun caso in campagna l'ingegno può espandersi, ciò può succedere soltanto nella grande città...la mente...nella grande città é messa radicalmente alla prova...

E oggi penso che le persone che hanno davvero avuto un qualche significato nella nostra vita si possono contare sulle dita di una sola mano e molto spesso é proprio questa mano che si ribella all'idea perversa che una mano intera sia necessaria per enumerare queste persone, quando, a essere sinceri un solo dito basta e avanza.

La società attuale...non ha passato né futuro ed é completamente in balia della ottusità degli scienziati atomici : fustigava con la stessa violenza la corruzione del Governo e la megalomania del Parlamento ma anche la vanità che aveva fatto perdere il cervello agli artisti in generale...". 

Thomas Bernhard

Per quanto mi riguarda la campagna, il suo silenzio, la sua natura, per un artista che ha già fatto le sue esperienze nella grande città, è decisiva alla realizzazione di un Capolavoro. Decisiva. Thomas Bernhard fa i conti senza il Silenzio di Dio. 

Stefano Armellin 2013