domenica 24 luglio 2011

1212 di 2013 , il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1212 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"STORIA DI GIUSEPPE 

Ma altre cose svela la profezia vissuta da Giuseppe. 

E' Dio stesso che con Giuseppe scende nell'Egitto dell'afflizione (Genesi 46,3) e lì diventa un grande un grande popolo (Genesi 46,3) é segno escatologico della salvezza attraverso le tenebre: alla fine, malgrado Giuseppe, Canaan ed Egitto languiranno nella stessa fame (Genesi 47,13).

Le vacche magre che mangiano le grasse e restano magre (Genesi 41, 20-21), il succedersi dalla carestia all'abbondanza (Genesi 41, 29-30) fino a quando si perderà perfino il ricordo di com'era l'abbondanza (Genesi 41,31), sono profezie del destino della predicazione di Gesù, nei suoi giorni e nei nostri secoli.

La storia di Giuseppe che in una lunga vicenda aiuta e castiga i fratelli, li consola e li umilia, si nasconde a loro e di nascosto piange, é la vicenda di Gesù Cristo con noi. 

Le parole di Giacobbe, che pensa alla morte di Giuseppe, sono le parole di Dio dinanzi a Gesù morto : -é nel dolore che voglio discendere allo sceòl dopo mio figlio- (Genesi 37, 35)". 
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, 1995, Adelphi, pp. 59-60

"Lungi dall'esser egemonico al livello delle espressioni ideologiche, il discorso ufficiale della Chiesa si trova ormai, isolato e minoritario, frammezzo a tutta una serie di espressioni diverse autonome e di primaria importanza.

Nella loro economia generale, le verità riconosciute e dichiarate rimangono stabili; ma un certo numero di sollecitazioni o di aggressioni dall'esterno ne modifica la formulazione rendendo sempre più disagiata la posizione di una Chiesa rinchiusa in un corpus di affermazioni che reggono male la prova del tempo.

I Testimoni di Geova limitano a 144 mila (secondo le Scritture NdA) il numero di coloro che, giunta la fine dei tempi, accederanno al Paradiso, ma lasciano a disposizione degli altri giusti una terra trasformata in un vero paradiso.

Nel momento stesso in cui, impone le norme per l'accettazione delle quali ha combattuto così a lungo (l'estrema unzione) il cattolicesimo vede sfuggirli di mano una parte del suo popolo.

Nel 1935 il 70% dei cimiteri USA era di propietà pubblica (segue la Chiesa), nel 1960 questa quota é caduta al 25% tra le due date ha preso forma la potente lobby dei cimiteri privati, che ha conquistato il grosso del mercato realizzando una privatizzazione e ottenendo contemporaneamente il risultato di inserire nel circuito commerciale e capitalistico un settore dalle fantastiche potenzialità economiche.

La morte, divenuta il rivelatore metaforico del male di vivere, ci chiede di cambiare il mondo. 

La crisi odierna della morte assume l'aspetto di un disagio nella società. 

La sua riscoperta può essere una delle vie di una presa di coscienza. 

E' impossibile fare a meno di un umanesimo per il nostro tempo". Vovelle

"Il problema decisivo é la complessiva tenuta morale della società.

Paolo VI notava che il Mondo soffre per mancanza di pensiero. Serve un nuovo slancio del pensiero per comprendere meglio le implicazioni del nostro essere una famiglia; L'interazione tra i popoli del Pianeta ci sollecita a questo slancio.

Si tratta di un impegno che non può essere svolto dalle sole scienze sociali, in quanto richiede l'apporto di saperi come la metafisica e la teologia, per cogliere in maniera illuminata la dignità trascendente dell'uomo.

Una comunità umana veramente universale. Tutto l'uomo e tutti gli uomini".

Benedetto XVI Cartitas in Veritate