sabato 13 agosto 2011

1232 di 2013 ; Crociato a Gerusalemme

Stefano Armellin con il pezzo 1232 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Crociato a Gerusalemme 

"GIOVANNI...

Nessuno se non nasce da acqua e da spirito, può entrare nel Regno dei Cieli (Vangelo di Giovanni 3,5).
Il battesimo di acqua di Giovanni Battista é preparazione (Vangelo di Giovanni 1,25-26) al battesimo di fuoco e di Spirito che sta per dare il Messia (Mt 3, 11-12), é un gesto profetico per suscitare la manifestazione del Messia che distruggerà il peccato e libererà dalla morte (Giovanni 1,31; 1,40-41; 1,49).

Ma ecco che lo stesso Messia battezza ancora nell'acqua (Giovanni 3,22-23; 3,26; 4,1-2), come se la sua manifestazione fosse, anziché irruzione della potenza divina, ancora preannuncio e preparazione.

Il Messia doveva venire nel fuoco e nello Spirito, e viene invece nell'acqua e nel sangue ( 1 Giovanni 5, 6-7). 

Lo Spirito, che doveva venire col fuoco, nel discorso di Gesù a Nicodemo é unito invece all'acqua (Giovanni 3,5).

Il fuoco sceso nel 70 su Gerusalemme é alle spalle, lontano. 

La parola -fuoco-, così frequente nei Vangeli sinottici, é scritta una sola volta nel Vangelo di Giovanni: il fuoco purificatore e consumatore di Enoc, di Elia e del Battista vi diventa luce, la luce che é vita (Giovanni 1,4), la vita che é Spirito (Giovanni 3, 6-8).

L'acqua, che é acqua di pentimento (Mt 3,8) e di umiliazione (Mt 3, 13-14), poi di morte (Mc 10,38), vi diventa acqua di fecondità, di vita e di gioia, effusione di Spirito (Giovanni 4, 14-15; 19,34; Is 44,3; 58,11; Ez 36, 25-27; 47, 1-12; Apocalisse 22,1).

Acqua, fuoco e spirito diventano - come sarà poi per i giudeocristiani - tre battesimi sovrapposti, i cui significati si moltiplicano e si mischiano fino a misticamente dissolversi.

Acqua, fuoco, luce, morte, vita, Spirito, vino, sangue, pane, trapassano l'uno nell'altro, diventano un'unica cosa e tutte le cose insieme, in catene inconcludibili di rinvii simbolici". 
Sergio Quinzio, Op.Cit. 552-553

"Ora il bene comune di un corpo o società, non si può ottenere, se non per la cospirazione di tutti i membri di lei a questo fine. 

Così accade in tutte le cose : che un effetto, il quale deve risultare da molte cagioni, e da molte forze, operanti ciascuna per la sua parte; non può realizzarsi senza l'accordo e cospirazione congiunta e convenevole di tutte queste forze, verso il detto effetto.

Principio d'unità.

Come dunque riunire ad un sol centro le opinioni, gl'interessi, le volontà di molti ? 
Non c'è altro mezzo che subordinarle, e farle dipendere e regolare da una sola opinione, volontà, interesse; uno solo; veramente solo; monarchia assoluta principe quasi perfetto (551) -no alla tirannia-.

Dacché il monarca non fu più o eleggibile, o bene scelto, la monarchia divenne il peggiore di tutti gli stati (563) la perfezione possibile del governo non é altra che quella che ho detta; perfezione semplicissima, e che non ha bisogno di studi, meditazioni, esperienze, complicazioni per esser trovata e conseguita; anzi non é perfezione se é complicata, ma non può esser altro che semplicissima ". 
Giacomo Leopardi dallo Zibaldone di pensieri