sabato 3 settembre 2011

1253 di 2013 ; Il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1253 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"GIOVANNI...

Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ascolteranno la mia voce e ci sarà un solo gregge, un solo pastore (Vangelo di Giovanni 10,16).
Le - altre pecore che non sono di questo ovile -, che non odono ancora la Parola di Gesù, non sono i pagani, ma anzitutto (Giovanni 12,20) gli ebrei della diaspora che devono essere ricongiunti al gregge e riportati all'ovile.

Gesù infatti deve -morire per la Nazione, e non soltanto per la Nazione, ma per raccogliere nell'unità i figli di Dio dispersi - (Giovanni 11,51-52; 7,36). 

Il Messia compie la profezia : -Nazioni udite la parola del Signore, annunciatela nelle isole lontane: colui che disperde Israele lo raccoglie, lo custodisce come un pastore il suo gregge.

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe, l'ha liberato dalla mano di un uomo più forte. 

Verranno gridando di gioia sulla collina di Sion, affluiranno verso le benedizioni del Signore, verso il grano, il vino nuovo e l'olio, verso le pecore e i buoi: la loro anima sarà come un giardino ben irrigato, non languiranno più.

Allora la Vergine gioirà nella danza, giovani e vecchi saranno insieme, cambierà il loro lutto in gioia, li consolerà, li rallegrerà dopo le loro pene - (Ger 31, 10-13)". 
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp. 561-562

"Il capitalismo si trova oggi su un piano inclinato dove il punto di arrivo non é più l'affermazione del suo modello, ma l'edificazione di una tecnocrazia intelligente. 
E questo destino é riservato anche al marxismo.

Il problema gigantesco della nostra civiltà é nella inversione dei mezzi e dei fini, e questo fenomeno ha assunto oggi il suo aspetto più radicale e pericoloso. 
Democrazia, cristianesimo, capitalismo, umanesimo credono di poter continuare a servirsi dell'apparato scientifico e tecnologico senza rendersi conto che é ormai inevitabile che essi rinuncino a ciò che intendono realizzare per promuovere l'efficacia dei loro strumenti e apparati.

In particolare poi il capitalismo si trova di fronte ad una duplice sollecitazione ; da una parte quella del cristianesimo in una fase di grande riaffermazione, dall'altra quella delle gravi preoccupazioni ecologiche per lo stato di salute della terra, senza il quale non ci sarebbe né apparato scientifico-ideologico, né lo stesso capitalismo.

La Centesimus Annus ha chiaramente indicato che il fine dell'economia di mercato non deve consistere nell'incremento del profitto o nella massimizzazione dell'utilità, ma nel Bene Comune ; con questo la Chiesa ha detto chiaramente al capitalismo che non deve porre il suo scopo come scopo ultimo. Ma se così avvenisse non avremmo più il capitalismo". 
Emanuele Severino 1991


Sant’Ambrogio (340-397) a
di Padre Felice Artuso

Ambrogio appartiene all’illustre famiglia degli Aureli Ambrosi. 

Terzogenito del governatore della Gallia, nasce a Treviri (Germania). 

Dopo la morte di suo padre si reca a Roma, dove completa lo studio di letteratura e diritto. 

Si trasferisce quindi a Sirmio (vicino a Belgrado), per dedicarsi alla magistratura. 

Nominato governatore dell’Italia settentrionale, si trasferisce a Milano. Non si sposa per essere più libero e per eseguire con maggiore destrezza il suo nuovo ufficio. 
Mantiene un legame affettuoso con Satiro, suo fratello maggiore. 
Conserva parimenti un vincolo d’amore con la sorella Marcellina e partecipa alla sua consacrazione di perpetua verginità, emessa alla presenza del Papa Liberio nella Basilica di San Pietro. 
Va a trovarla più volte a Roma e nei dialoghi con lei si concentra prevalentemente su argomenti spirituali.
La gente acclama vescovo di Milano il catecumeno Ambrogio. 
Egli si sconcerta e nasconde due volte. La gente lo cerca, lo ritrova e insiste perché accetti l’elezione. Il governatore intuisce che Dio tramite il desiderio del popolo lo chiama a svolgere il ministero episcopale e vi acconsente.

Istruito dal presbitero San Simpliciano sulle principali nozioni della teologia, delle interpretazioni della Scrittura e dell’azione liturgica, riceve i sacramenti dell’iniziazione e dell’ordine sacro. 
Satiro e Marcella cambiano residenza e vanno abitare con il fratello, per sostenerlo nell’ufficio pastorale. 
Satiro si occupa egli affari ordinari e dei beni della famiglia. 
Marcella svolge i lavori domestici. 
Consapevole dell’alto incarico, Ambrogio dedica ampio spazio agli scritti dei grandi maestri della Fede, all’interpretazione della Bibbia, alla meditazione, alla Preghiera e alla composizione di libri. 
Si sente padre della comunità cristiana locale. 
Insegna, santifica, governa, si dedica ai bisogni reali della sua gente e rivendica l’autonomia della Chiesa dallo Stato.
Annuncia specialmente la bellezza della verità evangelica, accentuando la divinità di Gesù, negata dagli ariani. Segue

Padre Felice Artuso