domenica 11 settembre 2011

1261 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1261 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"GIOVANNI...

Ma noi possiamo forse pensare di onorare un commensale intingendo per lui un boccone e porgendoglielo (Vangelo di Giovanni 13,26)?
Come possiamo, allora, comprendere che il banchetto rappresenti la pienezza della vita nel Regno di Dio ? 

Alla cena che precede la Sua morte il Messia si alza da tavola (Giovanni 13,4; 12,12), si spoglia, annoda un panno ai fianchi nudi, versa l'acqua e lava e asciuga i piedi dei discepoli.

Il Battista, il più grande fra i nati di donna, si era considerato indegno di scioglierli i sandali (Giovanni 1,27), e Lui lava i piedi ai suoi discepoli, compie cioé un gesto che i discepoli dei rabbini, tenuti a servire il loro maestro, erano esentati dal compiere perché gesto esclusivamente da schiavi, e da schiavi non ebrei (1 Sam 25,41; Fil 2,7; Is 53, 2-3).

Il gesto del Messia non é un rito di purificazione (Giovanni 13,10) come mostra d'intenderlo Pietro (Giovanni 13, 7-9), 

ma la primizia del capovolgimento finale, 

quando Dio si farà servo dei suoi fedeli (Lc 12,37) per consolarli e glorificarli amandoli -fino alla fine- (Giovanni 13,1), fino all'estrema possibilità dell'amore.

La Chiesa che ha scrupolosamente obbedito al precetto eucaristico (Lc 22,19), non ha obbedito al precetto, formulato in termini anche più espliciti, di lavarsi i piedi gli uni con gli altri (Giovanni 13, 14-15), gesto che é rimasto appena come simbolo nella celebrazione liturgica del Giovedì Santo.

Ma il precetto eucaristico poteva essere eluso trasfigurando la comunione con la morte del Signore in comunione di resurrezione, mentre lavare i piedi é inequivocabilmente umiliante"
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.565 - 566

"...mentre Bramante aveva pensato a San Pietro come ad un aggregato di spazi che il nucleo centrale signoreggiava, la concezione di Michelangelo fu un nucleo potente che confluiva nella cupola...

Qui la forza plastica e dinamica di Michelangelo si rivela come una presenza indomita, come in nessun'altra sua opera.

Tutta l'enorme costruzione, fasciata come una botte, ma dai grandi pilastri indirizzata al Cielo, é chiaramente in funzione della cupola, che Michelangelo volle come quella del Brunelleschi...


La spinta verticale che, con la sapiente composizione di opposti, Michelangelo impresse a tutta la struttura esterna di San Pietro, i salienti dei pilastri giganteschi, che si oppongono, ma é come se restassero in questa reciproca opposizione, 

culminano nel TAMBURO, in cui i contrafforti, sulla base della lanterna brunelleschiana, si spingono in fuori come in continua espansione, mentre con una trovata spaziale straordinaria, al di sopra di essi, c'é come una cintura di vuoto, che stringe e spinge in alto la cupola.

La rovina di San Pietro non fu causata dal della Porta, ma dal Maderno, che, aggiungendo le navi, distrusse quello che Bramante aveva impiantato e Michelangelo portato al massimo dell'espressione architettonica...


l'opera fondamentale del della Porta fu di aver voltato la cupola di Michelangelo.

negli ultimi anni di vita del grande, il della Porta pare che l'avesse assistito e in realtà figurava come un suo discepolo..". Brandi


"In America grande industria, governo e università, stabiliscono così un rapporto di collaborazione triangolare con una formidabile capacità di propulsione che non ha l'eguale in nessun'altra economia". Mammarella G.

Corano vuol dire recitazione, lettura ad alta voce. "In verità la Religione, presso Dio, é l'Islam" (3,19)

"Chiunque desideri una religione diversa dall'Islam, non gli sarà accettata da Dio, ed egli nell'altra vita sarà fra i perdenti" (3,85)