sabato 28 novembre 2009

607 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 607 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : il Secondo Avvento "Sino a che punto la conoscenza del genoma può cambiare il Mondo ? per ora ci siamo limitati ad aprire un libro illeggibile. Prima che capiamo cosa c'è scritto potrebbero passare 500 anni. L'unica cosa che conta è evitare il dolore.
Non c'è niente di bello nel fatto che alcuni nascano con la camicia e altri siano svantaggiati già in partenza...io non credo che l'uomo sia stato creato da Dio. 

Siamo figli dell'evoluzione, processo che può essere molto crudele. Tutto ciò che si può fare per alleviare la crudeltà va fatto. 

Il vero problema è la lentezza con cui si applicano le conoscenze scientifiche al miglioramento della vita. E questo solo perchè si continua a tirare in ballo Dio e la sacralità della vita...

Io sono l'aggredito; è la religione che scende in campo  contro la scienza non viceversa...credo nella natura dell'uomo e in una sua etica, che non diverge necessariamente da quella religiosa. Nasciamo predisposti all'empatia. Amore e pietà fanno parte della nostra natura, come rabbia e odio; sono tutti inscritti nei nostri geni.

I cristiani sostengono che l'amore sia il più grande dono che Dio ha fatto all'umanità e, in parte, è vero: la capacità di provare affetto è il fondamento di qualunque organizzazione sociale. 

L'uomo sa amare perchè l'evoluzione l'ha trasformato in essere sociale. 

Non credo ai diritti umani ma ai doveri e alla responsabilità. 

I diritti bisogna guadagnarseli nascono tra un contratto tra le parti. 

Adesso, invece, va di moda sostenere che vengono da Dio, e che siano immutabili e assoluti. Non è vero : non fanno parte in alcun modo della natura umana...

Possiamo auspicare che tutti abbiano cibo e istruzione, questo sì, ma da qui a parlare di diritto...". James Watson

"E' certo che l'universo si basa su principi del tutto estranei alla nostra esperienza quotidiana. Ogni elettrone che parte dalla fonte e arriva su un punto dello schermo percorre in realtà tutte le traiettorie possibili simultaneamente.

La natura non permette che i suoi costituenti siano stretti all'angolo; il principio di indeterminazione ci dice in sostanza che l'universo é teatro di frenetiche attività, se lo esaminiamo a scale sempre più ridotte e su intervalli temporali sempre più piccoli.

Questa frenesia é il motivo per cui meccanica quantistica e relatività generale non riescono a fondersi in una teoria unica.

L'elettrodinamica quantistica é probabilmente la teoria più precisa che sia mai stata formulata". Greene