domenica 23 ottobre 2011

1304 di 2013 ; Rosso pompeiano

Stefano Armellin con il pezzo 1304 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Rosso pompeiano 

"Ciò che é essenziale per capire che cos'é la giustizia in Dio é di non concepirla come un genere e come un criterio superiore a cui sarebbero sottomessi gli uomini, gli angeli e Dio stesso.

Negli attributi di Dio c'é spazio persino per quanto noi possiamo considerare antinomico : nella sapienza c'é posto anche per l'insipienza (la follia),  nella potenza anche per la debolezza, nella grandezza anche per l'umiltà ecc.

Il volto divino di Dio é pertanto assolutamente sorprendente, imprevedibile, indefinibile...

il volto umano é quello di Gesù Cristo ". Battista Mondin

Varazze. Assisi. Varazze. 

La serata di ieri con Padre Giuseppe e Padre Rino é valsa come preparazione all'arrivo secondo Stefano ad Assisi. Alle 12.30 mi sono trovato sulla strada segnata di sudore, del mio sudore del 19 agosto. Per premiarmi ho consumato il pranzo di domenica nella stessa trattoria dove in agosto ho consumato la cena.

Sono ad Assisi felice e contento. Missione compiuta. Ospite della comunità francescana di San Masseo ; Claudia, Marusca e Lorenzo, Bernardino prossimo novizio certosino, tengono compagnia a me e all'idea che porto con me. Questi giovani incarnano figure di pace e letizia. 

E' l'atmosfera ideale per crescere spiritualmente. Poi c'è Padre Giò che sa di me perché ha incontrato frà Pier Angelo di Umbertide. Tutto si collega.

Le formalità del lunedì mattina in comune, comunicato stampa, segretario, Sindaco, Assessore  alla Cultura, parlare di una ipotesi su una conferenza alla presenza del Presidente della Repubblica e del Santo Padre qui ad Assisi, sono -frivolezze-. 

Davanti alla preghiera vera, i movimenti di potere sono -frivolezze-. 
Stefano Armellin domenica 22 e lunedì 23 novembre 1992

"...E' bastato che il Papa, con l'audacia tranquilla di un profeta, avesse lanciato una giornata mondiale di preghiera ad Assisi perché il cuore del Mondo facesse intendere chiaramente i suoi battiti, i quali sono altrettanti appelli all'amore, alla pace tra gli uomini e tra i popoli.

La tregua delle armi non aveva altro significato : testimoniare che nel cuore dell'uomo più bellicoso rimane sempre un angolo intatto, non contaminato in cui l'amore batte più forte dell'odio...". Cardinale Roger Etchegaray 

Sant’Agostino (354-430) d
di Padre Felice Artuso

Nella sua Regola unisce l'ideale monastico alle varie mansioni degli uomini e delle donne, dei presbiteri e dei laici. 

Imprime alle sue disposizioni giuridiche una caratteristica di forte carità, di comunione fraterna, di condivisione dei beni, di spogliazione individuale, d’impegno liturgico, di testimonianza evangelica e di fiducioso abbandono al Signore. 

Negli spiacevoli dissensi e nelle gravi offese raccomanda il pronto perdono: «Tra voi non ci siano liti, o almeno troncatele al più presto, affinché la collera a lungo custodita non si tramuti un odio. 

Chiunque avrà ferito il confratello con ingiurie… si ricordi di rimediare al più presto il male compiuto chiedendo perdono. 

Chi poi non vuole chiedere perdono, o non lo chiede di cuore, vive nel monastero senza motivo, anche se non è cacciato» .

Nonostante la gracile salute affronta il peso dei ministeri ordinari e sopporta i disturbi fisici, accompagnati spesso dalla febbre. 

Soffre in tutto il suo lungo cammino di convertito dalla grazia divina. 

Nell’ultima malattia intuisce che si avvicina al momento della morte fisica, chiede ai monaci di appendere su una parete della sua stanza i Salmi penitenziali, per poterli leggere, associarsi ai peccatori pubblici, umiliarsi davanti al Signore, affidarsi alla sua misericordia e prepararsi all’incontro finale con Lui. 

Domanda anche agli assistenti che preghino ad alta voce, per accompagnarlo nel suo transito. Muore a Ippona, l’attuale Annata, città portuale. 

Il suo esempio e insegnamento esercitano una vasta influenza sulle varie forme monastiche occidentali. Avendo insistito che il Cristianesimo è amore fraterno, qualche artista rappresenta Agostino con le vesti episcopali, intento a pregare, leggere, scrivere, predicare e consolare oppure lo dipinge con il cuore fiammeggiante e ferito da una freccia. 

Qualche altro lo tratteggia nelle sembianze di un monaco, che indossa una divisa nera e una cintura di cuoio. Segue

Padre Felice Artuso