lunedì 6 febbraio 2012

1445 - 1446 - 1447 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1445 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il funambolo della Croce
Stefano Armellin con il pezzo 1446 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Balzac
Stefano Armellin con il pezzo 1447 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Orsomarso - Calabria - Italia

San Domenico Cuzmán (1170-1221) b
di Padre Felice Artuso

Domenico conferisce alla sua nuova scelta una caratteristica equilibrata, penitente e aperta ai bisogni della gente. 

Entra in relazione con Dio, assumendo diverse pose corporee: in piedi, in ginocchio, inchinato, seduto e prostrato a terra. 

Pensa spesso a Gesù in Croce, immagine dell’amore infinito di Dio. 

Si traccia sempre un segno di Croce all’inizio della preghiera, del lavoro, della lettura di un libro o di una predica. 

Talvolta sembra che entri in estasi, fissando lo sguardo su di Lui. 

Si sferza tutte le notti con l’intento di conservarsi affabile e di espiare i peccati degli uomini. 

Desidera di essere umiliato, flagellato, torturato e ucciso, per dare una testimonianza più efficacie della sua Fede in Gesù Cristo, figlio prediletto di Dio Padre, e per riportare il Popolo nel Credo cattolico. 

S’impone le stesse penitenze degli eretici, che ambiscono rispecchiare lo stile di vita della Chiesa primitiva.

Abbandona il metodo dell’annuncio tradizionale e educa la gente a conoscere meglio il Vangelo, ad apprendere il significato delle formule dogmatiche, a partecipare attivamente alle celebrazioni sacramentali, a tracciarsi il segno della Croce, a praticare le virtù cristiane e a conservare la venerazione degli oggetti sacri.
 
Assieme a un gruppo di volontari apostolici passa i Pirenei, si sposta di villaggio in villaggio e intreccia con le persone rapporti mitezza, amabilità e serenità. 

Senza escludere qualcuno, annuncia con chiarezza il Vangelo, prerogativa esclusiva dei vescovi e degli abati benedettini. 

Parla in prevalenza di Gesù Cristo umile, misericordioso, condannato alla crocifissione e risorto. Infonde conforto, liberazione, sicurezza e speranza alle persone che lo ascoltano con attenzione. 

Ottiene dei risultati positivi: parecchi uditori ritornano alla fede cattolica e si distaccano dalla propaganda eretica.
 
Nel 1206 fonda a Prouille (Francia) il primo monastero femminile. Affida alle monache il servizio di pregare, di testimoniare il Vangelo alla gente e di propagare la pace. Nel 1214 apre a san Romano di Tolosa le prime comunità maschili dell’Ordine dei Frati Predicatori, detti Domenicani. 

In un viaggio a Roma si ferma a Santa Maria degli Angeli, incontra Francesco d’Assisi e, dialogando con lui, coglie dei suggerimenti spirituali, per fortificare le sue nuove fondazioni . 

Stimato dai prelati, rifiuta due volte l’elezione episcopale, per restare con i suoi frati e rafforzarli nell’attività apostolica. Segue

Padre Felice Artuso