mercoledì 15 febbraio 2012

1540 - 1541 - 1542 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1540 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : "Che mi esaudisca. Io sono l'anima umana che canta,/E amo".
Victor Hugo
Stefano Armellin con il pezzo 1541 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 


Titolo : Prostituta "I vescovi si danno a riplasmare la morale sociale contando su quella istituzione fondamentale che é il matrimonio. Vietano il matrimonio agli ecclesiastici poiché l'astinenza sessuale può sembrar loro pegno di una superiorità che deve collocare i chierici al sommo della gerarchia delle condizioni terrene. Ai laici, invece, i vescovi prescrivono di sposarsi, e questo per dominarli meglio, per inquadrarli, per mettere un freno ai loro eccessi". Duby
"Il lesbismo e la masturbazione venivano considerati surrogati utilizzati dalle donne che non ricevevano abbastanza amore dagli uomini. Nel X secolo le donne in teoria erano libere di decidere della loro vita, potevano scegliere se sposarsi o entrare in convento anche se, di fatto, molte di esse erano già fidanzate da bambine e si sposavano prestissimo.
I vescovi che non potevano fare niente per impedire alle donne di esercitare il loro potere nel Mondo, cercavano di ridurre la loro influenza e le loro attività nella Chiesa". Wemple
Stefano Armellin con il pezzo 1542 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Via Lucis I: Gesù risorge da morte "L'uomo del medio evo in Chiesa si sente come a casa propria, ci va volentieri. La Chiesa medioevale risuscita il teatro, sepolto nell'oblio dopo il crollo del Mondo greco-romano". Rops

San Francesco d’Assisi (1182-1226) e
di Padre Felice Artuso

Francesco trascorre gli ultimi anni in un susseguirsi d’infermità ed elevazioni estatiche. 

Un giorno nella solitudine della Verna presenta a Gesù un fervente desiderio. 

Gli chiede di sperimentare le sofferenze dalla sua Passione e ne ottiene l’esaudimento. 

Nella festa dell’Esaltazione della Croce, 14 settembre, anno 1224, vede un serafino che con dei raggi luminosi gli imprime le dolorose stimmate nelle mani, nei piedi e nel costato. 

Osservandole, diagnostica che hanno il colore del ferro arrugginito. 

Le copre subito con le maniche del saio, che talora si sporcano di sangue. 

Le mostra solo alle autorità e all’infermiere. Evita di lavarsi completamente le mani, per tenerle nascoste agli occhi dei curiosi. 

Porge la manica del vestito a chi gli chiede di baciargli una mano. 

Nei dialoghi personali e negli scritti non ne parla mai, per impedire reazioni riprovevoli. 

Nonostante la sua astuta ingegnosità diventa una toccante immagine di Gesù in Croce. 

Quasi cieco è incapace di reggersi e di muoversi. Nel progressivo disfacimento corporeo, confida: «Un amore mi trafigge» le membra. I salassi del medico e i farmaci non lo rimettono nella salute.
 
Avvertendo l’arrivo della fine terrena, chiede d’essere sepolto come un giustiziato. Durante le ultime ore d’agonia loda Dio, riconoscente dei doni ricevuti. 

Per morire povero, si toglie il saio e si pone sulla terra, cosparsa di cenere. 

Ordina ai frati presenti di leggere un tratto sulla Passione del Signore secondo l’evangelista Giovanni. 

Dopo la lettura evoca l’espressione di Gesù morente, applicandola a se stesso: “Tutto è compiuto”. 

Io ho completato la missione, che il Signore mi ha assegnato. 

Ora vado con Lui nel Regno del Padre. Sta ora a voi completare il mandato, che avete ricevuto da Lui. Emettendo affannosi singulti, termina il suo pellegrinaggio terreno. Si spegne nella città natale, dove viene sepolto e dalla sua tomba attira moltissimi pellegrini. 

Gli Ordini francescani s’impegnano a diffondere l’insegnamento spirituale del loro Fondatore. Scrivono libri e meditazioni, per divulgare la memoria della Passione del Signore. Indicano ai cristiani il cammino da percorrere, promuovendo la devozione della Via Crucis, del sangue prezioso di Gesù e delle sue santissime piaghe. 

Si prefiggono di suscitare in ognuno la speranza di giungere alla salvezza eterna .

Padre Felice Artuso