venerdì 17 febbraio 2012

1564 - 1565 - 1566 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1564 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Verso la fine del 1997 : Giobbe. Santa Irene. Picasso.
Stefano Armellin con il pezzo 1565 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santo Stefano. Uomo che sporge da un muro blu. Santa Claudia.


Stefano Armellin con il pezzo 1566 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : YHWH il Secondo Avvento, Sciopero. 

L'umanità é ospite del Pianeta Terra. Ma contrariamente al rispetto delle minime regole di educazione civica, si comporta come se noi, ospiti nella bella casa di campagna dei nostri migliori amici, dopo alcuni minuti di cordiale conversazione, sputiamo in faccia ai nostri amici increduli nel vederci rompere i vetri della loro casa messa a disposizione per le vacanze.
Non contenti, sempre più increduli ci vedono dare fuoco alla loro casa e, prima di uscire infastiditi, per andare a distruggere il giardino e il bosco, salutiamo sparando loro un colpo di pistola in fronte. Così, si comporta oggi l'Umanità nei confronti del Pianeta che gentilmente ha voluto ospitarla.

Vista in questi termini la questione della guerra del golfo é solo una parte, e nemmeno la più grande, del crimine collettivo che vede l'apparente trionfo del Diavolo. Stefano Armellin 1991


Santa Chiara d’Assisi (1193-1253) a
di Padre Felice Artuso

Chiara, figlia degli aristocratici Favarone degli Offreducci e di Ortolana Fiumi, nasce ad Assisi. Trascorre l’adolescenza a Perugia, dove i genitori si sono trasferiti, per sottrarsi alle insistenti angherie dei ceti medi. 

Ritornata nella città natale all’età del fidanzamento, un giovane s’innamora di lei e le confida che desidera sposarla, ma Chiara gli risponde che intende consacrarsi al Signore. 

Attratta dalla celebrità di Francesco, frequenta la cattedrale di san Ruffino e ascolta le ferventi prediche di quest’uomo di Dio. 

Capisce che egli annuncia il Vangelo ed esorta la gente a osservarlo fedelmente. 

Accompagnata da un’amica, senza farsi accorgere, va a trovare il Santo. 

Nell’incontro con lui dialoga sulle verità rivelate e sulle scelte da compiere. 

Accoglie i suoi consigli e si dedica alla preghiera, alla contemplazione e all’aiuto dei più bisognosi. 

Imita la povertà, l’obbedienza e la carità di Gesù Cristo. I suoi genitori vorrebbero che si sposasse, ma lei non cede ai loro desideri, avendo scelto di consacrarsi al Signore. 

Nell’oscurità notturna fugge quindi dalla casa paterna e si dirige verso la Porziuncola.
 
Francesco, che aspettava la nobile giovane, assieme ai suoi frati la accoglie con i lumini accesi e la introduce nella chiesina. 

Cantato il Mattutino, le chiede di deporre le vesti signorili e di emettere i voti, che la vincolano più fortemente al Signore. 

Impone poi a Chiara una tunica grigia e cruciforme, segno di un nuovo impegno di vita. 

La cinge inoltre con una corda annodata. Da ultimo le rade i cappelli, copre il suo capo con un velo nero e le consegna i sandali di legno. Durante la stessa notte conduce la neo-professa a Bastia Umbra e la consegna alle benedettine del monastero di San Paolo. 

Qui Chiara si dedica alla preghiera, alla contemplazione della Passione del Signore e ai lavori domestici. 

I genitori si vergognano che la loro figlia si sia sottratta al loro affetto e alle agiatezze del bel palazzo. Accertato il suo rifugio, si recano da lei e tentano di distoglierla dalla rigida penitenza. 

Soddisfatta dell’ottima scelta, Chiara resta irremovibile alle loro vigorose pressioni. In seguito su consiglio di Francesco passa al monastero benedettino di Sant’Angelo in Panzo. 

Con il consenso e l’appoggio del vescovo Guido si ritira infine nel piccolo monastero di San Damiano, abbandonato dai Camaldolesi. Segue

Padre Felice Artuso