martedì 20 marzo 2012

1880 di 2013; Francesco e Louvre 59

Stefano Armellin con il pezzo 1880 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Francesco

59. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre) ; Varazze - Assisi a piedi 1992. Questo metodo di composizione integra anche la performance di comunicazione dell'Opera usando il mio Blog come luogo di esposizione privilegiato per il pubblico del Mondo. 

In questo modo l'immagine arriva al pubblico perfettamente controllata dall'artista, autentica, pura, gratuita e senza interferenze esterne. E' un metodo che rimanda oltre il limite umano dell'immaginazione, oltre l'artista che lo produce. 

Un metodo che invita chiunque a passare attraverso la Santa Croce per immergersi nel Mistero di Dio. Così è e così deve essere l'esposizione on line nel luogo della mente. 


Undicesimo giorno verso Assisi. Sbaglio strada nella discesa verso Pracchia e arrivo a Maresca. Pazienza. L'Appennino scende qui di oltre mille metri, poi risale di poco e, seguendo la Grande Escursione Appenninica, il percorso è facile-facile, in certi tratti monotono e recentemente asfaltato.

Alla Cascina di Spedaletto acquisto alcuni panini per la cena, e in serata raggiungo per sentieri ben segnati il Rifugio Pacini del C.A.I. di Prato. Rimango a dormire in un riparo costruito accanto alla costruzione. I gestori del Rifugio mi spiegano che la parte che devo ancora percorrere non segue la linea più breve, ma va a zig-zag per creste e valli considerate d'interesse elevato. Le voci dicono che i segnavia ci sono e non ci sono e il sentiero si vede e non si vede. 
Mah! Tanto la mia strada passa di lì. 
Mi chiedono quanti giorni mi mancano per Assisi, rispondo deciso : sette. Risposta esatta. Il 19 agosto 1992 alle ore 18.00 a Tordibetto frazione di Assisi, ho considerato conclusa la traversata. 

Dodicesimo giorno. Come un cretino sbaglio strada di primo mattino. Torno indietro da un crinale che mi avrebbe portato ad incrociare il sentiero G.E.A. prendo una strada sterrata sul versante sbagliato del monte, e il solito provvidenziale boscaiolo mi spiega dove mi trovo. Alle nove sono ancora a duecento metri dal Rifugio Pacini. Al terzo tentativo imbocco il sentiero giusto che mi porta alla Badia di Montepiano. Mi avevano detto tre ore, ci arrivo dopo sei, cammino bene. 

Dentro l'antica chiesa che risale all'anno mille faccio una sosta. Fuori non faccio caso al "disagio della civiltà" della gente in vacanza. Mi concedo una meditazione terra-terra, stando steso  sotto un bosco di abeti così fitto da non lasciare filtrare la luce del sole. Quasi notte. Medito sopra un letto d'aghi di abete profumato dalla resina. Una zona incontaminata ? purtroppo vedo e fotografo un water lasciato apposta nel bosco. 

Henri, oggi vivendo a Pompei, ripensando a quel water che ho fotografato, mi sembra una decorazione intonata con l'ambiente davanti allo scempio ambientale che vedo qui, intorno e dentro gli Scavi di Pompei. Henri, se come Louvre non prendi la decisione coraggiosa di adottare gli Scavi di Pompei qui va tutto in malora. / 

(59. Continua) Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 08 ottobre 2014