mercoledì 25 aprile 2012

0. Uscire dalla crisi mondiale con The Opera

Epilogo di Stefano Armellin - Particolare 2013/73
della composizione record
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : GENOCIDIO
L’Idea di Museo The Opera e il resto del Mondo

di Stefano Armellin

Sono l’Autore di The Opera, perciò espongo on line il risultato più singolare dell’Arte Contemporanea Internazionale e, mentre aspetto di essere smentito, provo a raccontare ai lettori perché i primi Musei al Mondo hanno successo e gli altri, moltissimi, vanno verso la chiusura nonostante l’esempio dei primi della classe.


Mi sembra evidente. Chi corre più veloce non può imprestare le sue gambe a chi va piano. Mettete al posto delle gambe il cervello e l’esempio funziona lo stesso. Oggi siamo in piena decadence artistica; infatti, un artista qualunque come Fisher, ha bisogno di fotografare una modella nuda sulle sue opere perché la stampa parli della sua mostra. Nonostante l’artista qualunque esponga a Palazzo Grassi. Eppure la celebre istituzione veneziana ha come Presidente Francois Pinault un grande esperto d’arte contemporanea. Non basta la sua esperienza. Non bastano le opere di valore della sua collezione, per far sapere dell’esistenza di una mostra qualunque, di un artista qualunque, serve la modella nuda. I master alla Bocconi sono inutili. Vivo e lavoro a Pompei, e gli Scavi sono un esempio di Museo a cielo aperto di successo, il numero uno in Italia. Qui la critica è sempre la stessa, abbiamo un successo mondiale in Italia, affidato sempre ad una gestione di basso profilo anche sotto il profilo della sicurezza. Ministro Ornaghi si faccia sentire più spesso. Al CAM per farsi sentire bruciano tre opere originali del Museo a settimana con il consenso degli artisti. Errore. Capisco la motivazione ma NON condivido la protesta, infatti l'arte autentica ha la forza d'imporsi da sè medesima, mentre "assassinarla" decreta il fallimento, quello sì autentico, del Museo, della Direzione e degli Artisti complici di un gesto dimostrativo inutile.
A Napoli il Museo MADRE aveva chiuso, poi riaperto, zoppica, il successo è parziale. Non sufficienti i 90 mila visitatori all’anno (e non sono pochi) non sufficiente l’eccellenza del personale e delle opere esposte. Non è un caso isolato (pensate all’ex polverificio Borbonico a Scafati), fate attenzione : c’è la struttura idonea, ci sono le opere di artisti famosi, c’è una logica di gestione moderna, in partenza ci sono stati i giusti finanziamenti, la giusta pubblicità; insomma, l’orchestra suonava intonata uno spartito perfetto, eppure : il MADRE vive sul ciglio del baratro. Ripeto non è un caso isolato. Per fortuna non si da fuoco come il CAM. Cosa manca ? manca il grande pubblico che interagisce con l’Istituzione Museo non solo pagando il biglietto ma vivendo un’esperienza che trasmette al prossimo per generazioni. I Musei Vaticani funzionano, il Metropolitan funziona, il Louvre funziona. La Biennale di Venezia potrebbe funzionare molto meglio, ma quando c’è una torta pubblica molti sono coloro che senza merito desiderano una fetta. Nel mio caso posso fare selezione, se un Museo m’invita ad esporre declino subito l’invito se non mi garantisce un numero di visitatori superiore alla mia mostra on line permanente, e costi prossimi allo zero con risultati massimi, compreso un record d’Asta Internazionale. Espongo on line la Maggiore Innovazione dell’Arte Contemporanea Internazionale e nessuno fino ad oggi mi ha smentito.

Stefano Armellin

Pompei, martedì 17 aprile 2012