sabato 24 marzo 2012

1920 di 2013 ; Louvre 63

Stefano Armellin con il pezzo 1920 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Re Artù

63. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre) ; Varazze- Assisi a piedi 1992.  Davanti al Cielo che parla non ci sono ragioni ma solo preghiere. Eppoi, sereno e tranquillo m'infilo nella Burraia dove mi accoglie una festa improvvisata e danzante disco-music. Resto seduto a ridere e gioire per questa sorpresa. Roberta balla scatenata per l'ora che passa dal mezzodì alla prima del meriggio. Roberta è accompagnata di tanto in tanto da signori anziani, bambini, e telecamere che ruotano intorno al suo corpo snello e sensuale. Pare la Maddalena. E voglia Iddio che anche Francesco e Chiara possano vedere oggi il Mondo che intorno a me fa festa. 

A 1447 metri slm. si balla, si canta e si prega a ritmo di disco-dance. Ora capisco. Senza il Falterona-bis avrei perso questo spettacolo, avrei perso la comprensione dell'essenza di quella danza. 

Rammento che in tutto il Mondo fermenta la disco-music nelle teste dei giovani che la vivono e la bevono come un drink cosmopolita. Cammino a passo di disco-dance fino al Sacro Eremo, attraversando la stupenda foresta del casentino, abeti altissimi e diritti vanno a trafiggere le nuvole. E piove. 

Vedo un parcheggio colmo di automobili, lo schieramento tecnologico che si contrappone alle mura dell'Eremo con il loro silenzio spirituale. Alla domenica l'attacco fra le due parti è in pieno svolgimento. Poderose cancellate impediscono agli invasori di violare il silenzio dei monaci chiusi nelle loro celle. 

L'avamposto dei religiosi è costituito da un negozio di souvenir in grado di estorcere legalmente, valuta preziosa al nemico che cerca di comprare con i souvenir un po' della spiritualità che gli manca.

Lascio il campo di battaglia senza vinti nè vincitori. So che il senso della preghiera è rimasto soffocato dal va e vieni dei turisti, arrivati con troppa facilità in un luogo un tempo poco accessibile. 

A Badia Prataglia passo la terza e ultima notte in un posto tappa  della Grande Escursione Appenninica. Posso fare una cena completa prima di buttarmi in branda pensando alla tappa mistica dell'indomani.

Henri, oggi devo spendere due righe per un artista qualunque, certa Marina Abramovic ; in questo periodo (marzo 2012) viaggia in Italia con la sua performance, celebrando il trionfo della banalità. Da noi c'è spazio per tutti i gusti, la RAI ha perfino ideato un programma : L'Isola dei Famosi, per il pubblico che desidera uno svago semplice. 

Tu mi dirai che nel 1997 Marina ha vinto il Leon D'Oro alla Biennale di Venezia; e allora ? un premio può giustificare il valore di un artista o il degrado di una manifestazione. Facciamo piuttosto il punto sullo stato di salute della Critica d'Arte, decisamente assente nel caso sopra citato. 

E' il genere performance da mettere in discussione ; un elemento integrativo all'espressione artistica che quando diventa centrale, come nel caso Abramovic, è destinato a diventare un evento sterile. La performamce della Vita andrà sempre oltre la performance dell'artista. 

Come artista ho superato me stesso non tanto nell'esecuzione della performance : a piedi dal Monte Beigua (Liguria) ad Assisi (1992), ma nell'impegno quotidiano svolto nei vent'anni seguenti, ( e nei vent'anni precedenti) appunto : la performance della Vita consacrata all'Arte di creare un Capolavoro The Opera Collection dal 1983  .

(63. Continua) Stefano Armellin, Pompei, sabato 24 marzo 2012